Dal nostro inviato all’Olimpico di Torino, Daniele Mariani.
Queste le dichiarazioni rilasciate, durante la conferenza stampa successiva a Torino-Milan, da Sinisa Mihajlovic: “Non c’è bisogno di un ingegnere nucleare per fare questa analisi. Non sono arrabbiato, ma infuriato. Continuiamo a sprecare occasioni e a buttare via punti. Non vincere questa partita è stato folle. Avremmo dovuto continuare a giocare come avevamo fatto, invece improvvisamente torniamo tutti indietro a difendere e ricominciamo a giocare dopo aver preso il pareggio. Non son riuscito a far fare il salto di qualità alla squadra a livello mentale. E’ un po’ di tempo che penso a questa situazione, ma mi sa che finirò prima io dalla psicologo. Sono due giorni che non dormo e non dormirò neanche i prossimi tre. Io non mollo, evidentemente, non sappiamo gestire certe situazioni. Dobbiamo essere più lucidi e avere più personalità. Dobbiamo non sbagliare troppi passaggi e ripartire. Così non va bene, è un peccato perché abbiamo buttato così tanti punti. Se guardiamo i primi tempi saremmo da Champions League. Per il tipo di gioco che voglio io, è anche vero che i miei giocatori spendono tanto, però, non è un problema fisico. Quando una squadra non sta bene, non può ripartire a giocare dopo aver subito un pareggio. E’ un problema solo di testa, forse, di personalità e di esperienza. La personalità è una cosa che si può migliorare meno delle altre, non si può comprare al supermercato. O hai o non hai questo aspetto mentale. Se ho parlato con i giocatori? Non parlo mai, aspetto sempre un giorno. Dopo la partita, preferisco non parlare: parlerò domani. Sarà una notte insonne, avrò tutto il tempo per pensare cosa dire“.
E ancora: “Le responsabilità? Non è la mia squadra solo nel bene, ma anche nel male. E’ quasi impossibile allenare questa qualità mentale. La gente, allo stadio, penso si sia divertita, poi chiaramente sarebbe stato meglio vincere. In ogni caso, giocare così contro il Milan, a tratti, significa che i ragazzi si meritano i complimenti. Forse, ci viene il braccino corto e abbiamo paura di vincere. Parlando in settimana con i ragazzi, è uscito che ci manca questa capacità di gestire certi momenti della partita. Lo hanno detto anche loro. Quando arrivano questi momenti bisogna essere più squadra ed essere più lucidi. Gli obiettivi? Non voglio più parlare d’Europa, che non significa che non ci proveremo. E’ sicuro che ci proveremo fino in fondo. Ciononostante, non voglio più parlarne, perché è inutile parlarne, dal momento che continuiamo a buttare i punti in questo modo. Il mercato? Può sempre compensare. Però noi dobbiamo essere bravi a rimanere attaccati al carro per invogliare il presidente ad investire. Noi lotteremo per andare in Europa con o senza rinforzi. Sicuramente, io non mi arrendo, così come i miei giocatori. Ljajic? Non lo accuso per il rigore sbagliato. Solo chi non li tira non li sbaglia, ma, sicuramente, non posso dire che abbia fatto la differenza. Non l’ha fatto e sicuramente non sono contento della sua prestazione. In queste partite i giocatori di maggiore qualità devono darti qualcosa in più e lui ultimamente fa fatica. Tuttavia, ha pochi sostituti, perché anche chi ho provato al suo posto non mi ha convinto del tutto. Dobbiamo andare avanti così e vedere quello che succede“.