Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Yahoo Sport Italia. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Tv. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 62 del DTT).
Sarà ancora Mihajlovic contro Montella. Per la terza volta da quando questa stagione è cominciata. Mai un fresco ex rossonero si era trovato ad affrontare il passato così tante volte nel giro di appena cinque mesi, da agosto a gennaio. Ma tant’è. E la partita di stasera a Torino chiuderà virtualmente il giro di boa, con la diciannovesima gara della stagione e la possibilità concreta di girare a 39 punti, un bottino a dir poco impensabile all’inizio dell’estate. Se poi consideriamo la gara da recuperare a Bologna, allora l’ipotesi di mantenersi al terzo posto è più che allettante. Nonostante l’Inter di Pioli, in netta ripresa, e la Lazio di Inzaghi, che continua a mancinare punti.
Ma non c’è solo Mihajlovic contro Montella a disegnare un continuo revival di quest’annata. La prossima settimana ci sarà di nuovo da affrontare la Juventus, sul campo di Torino, per il quarto di finale (secco) di Coppa Italia. Non c’è due senza tre, si potrebbe facilmente dire, assaporando un’altra vittoria dopo l’1-0 in campionato, firmato Locatelli, e il trionfo di Doha in Supercoppa. In un certo senso la partita dello Stadium assumerà di più i contorni della finale in Qatar, essendo un dentro-o-fuori come ormai vuole questa discutibile formula del trofeo nazionale. C’è un dato statistico da sottolineare nel confronto coi bianconeri: pur con una gara in meno rispetto alla banda di Allegri, il Milan ha fin qui incassato quattro sconfitte esattamente come la Juve, subendo “solo” 4 gol in più. La differenza, semmai, sta nell’attacco: 28 reti rossonere contro 40 della capolista. E qui si riassume un po’ il problema della squadra di Montella, ancora a caccia di un bomber prolifico e, soprattutto, continuo.
Infine, c’è da registrare il ritorno in campo (politico) di Silvio Berlusconi, disponibile addirittura a ricandidarsi in vista delle elezioni del prossimo anno. Era da prima di Natale che il patron rossonero non faceva sentire la sua voce dopo la bagarre post-referendum. Un segnale di vitalità che lascia pensare a nuove mosse e apparizioni anche nell’alveo sportivo. Con un closing in corso, sulla cui conclusione è davvero impossibile oggi tentare di fare previsioni. O, comunque, da queste parti si preferisce lasciare ad altri l’onere e l’onore.