Lapadula non decolla: le gerarchie di Montella restano invariate

Il problema è che nel calcio italiano si corre troppo. Subito si attacca, subito si incensa, subito si fa polemica. Oggi sei un Dio, domani sei un pollo. Le mezze misure non esistono e questo alla lunga altera la realtà, realtà che solo il tempo può fotografare in maniera obiettiva. E’ quello che inizia a succedere anche con Gianluca Lapadula. Dopo Empoli (del 26 novembre scorso, terminata 4-1 per i rossoneri e con una doppietta del numero 9) opinione pubblica e tifosi erano esaltati e già pronti a spalancargli le porte della titolarità, a discapito di un Bacca non proprio brillante.

Ora, neanche due mesi dopo, la situazione è già cambiata. Non capovolta, attenzione. Ma cambiata. Lapadula si sta confermando un vero lottatore, uno di quelli che il pubblico ama proprio perché in campo mette il 101%, ma i suoi limiti tecnici iniziano a vedersi. Anche in Coppa Italia, giovedì, contro il Torino, si è divorato un gol praticamente fatto. Può succedere, sicuramente, ma il punto è un altro. Il punto è che al momento l’ex Pescara non sembra poter sostituire Bacca in attacco (da titolare, intendiamo). D’altronde, come dimostrato anche in Supercoppa, per Montella le gerarchie sono invariate.

E’ evidente che Lapadula non ha ancora terminato la sua fase di ambientamento in Serie A, e la sua esperienza e le sue caratteristiche non gli permettono oggi di garantire potenzialmente al Milan i numeri di un bomber. Non è detto, ovviamente, che ciò non possa accadere più in là.

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