Un gol non basta per cambiare. Montella elogia il dualismo ma si tiene stretto il modulo

L’eco dell’esultanza si sente ancora. Quell’urlo, quella sana esplosione di gioia così inattesa a pochi minuti dalla fine è ancora viva. La rete contro il Cagliari frutto di azzardo quanto mai sensato, non aveva più nulla da perdere Montella, ingarbugliati lui ed il suo Milan nello scientifico pantano preparato e studiato dal Cagliari. Poi la scelta del 4-2-4, l’all-in con Lapadula, l’assist, il gol e gli abbracci. Ma non si ripeterà. È questa la grande tematica odierna di Milanello, dove in conferenza stampa il tecnico ha preparato la gara contro il Torino di Tim Cup.

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E tra gli elogi a Sinisa Mihajlovic – “amico e stimato collega” – e l’amore del tifo rossonero – “anche al supermercato sono tutti allenatori con me“, il mister campano è tornato sui minuti conclusivi della sfida agli isolani: “A fine partita Bacca e Lapadula si sono abbracciati, sono usciti da campo insieme, c’è sana competizione. Per Bacca è stato importante il gol, è arrivato grazie alla volontà di Lapadula. Un gol decisivo, che ha confermato la forza e la lucidità di Carlos: non era scontato segnare piazzandola così bene“. Per buona pace di tutti coloro che parlano di dualismo. Da professionisti veri ed esemplari, Carlos e Gianluca si rispettano e si stimano, contendendosi a suon di prestazioni la maglia da titolare. Prove tecniche di reparto da grande squadra.

Ma si potranno rivedere i due finalizzatori insieme? Magari con l’aggiunta di Suso trequartista? La replica del condottiero campano è chiara: “È una possibilità, ma dal primo minuto sarebbe una forzatura. In certe partite si può cambiare, si potrebbe anche provare in corso d’opera. Ma se la squadra crea tanto con il 4-3-3 è grazie alla presenza di un centrocampista in più, quindi a logica mi tengo il modulo attuale“. Non solo occasioni gol, ma il Diavolo griffato Montella ha ormai raggiunto una dimensione nella quale gli automatismi iniziano a girare. Cambiare per sfizio, magari immotivato, pezzi di una vettura che viaggia senza tanti problemi, è la prima regola non scritta per interrompere la corsa di tale mezzo. E Vincenzo lo sa bene…

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