Non va. Seconda partita e secondo stop settimanale per il Milan di Montella, chiamato al riscatto dopo la sconfitta in casa della Roma di lunedì. L’Atalanta è un avversario ostico, l’assoluta rivelazione di questa Serie A 2016/2017 e squadra estremamente difficile da affrontare, ma vincere avrebbe permesso di rimettersi in moto: non è arrivato un altro ko, ma il pareggio contro la Dea delude. Perché serviva, evidentemente, riscattare la caduta dell’Olimpico, perché si sarebbe potuto sfruttare il probabile stop della Roma in casa allo Juventus Stadium – e mantenersi davanti alle inseguitrici – e perché il Diavolo avrebbe potuto far di più. Lo 0-0, nel complesso, è una fotografia corretta di un match equilibrato.
È la nebbia milanese, più dei calciatori, la protagonista del tardo pomeriggio di San Siro: la visibilità non è delle migliori, ma l’atmosfera è particolare e suggestiva. Più del clima, però, a “bagnare” le polveri degli attacchi sono le difese. Milan e Atalanta sono solide e stabili, difficili da attaccare, con Romagnoli da una parte e Caldara dall’altra leader dei due reparti: si esaltano con interventi puntuali (e a tratti anche scenografici), ma soprattutto guidando la linea con autorità, precisione e perentorietà. E se i rossoneri, nonostante l’intensa (e fallosa) pressione messa in campo dagli orobici, riescono comunque a creare pericolo e concludere verso Sportiello, con Antonelli, Bonaventura e il subentrato Bacca i più pericolosi, il gol non arriva, causa un po’ di imprecisione e anche un pizzico di mala sorte.
Insomma: non è stato un grande Milan, ma con episodi favorevoli si sarebbe potuto vincere. Ancora una volta, dopo Roma, Montella paga la mancanza di fortuna: quasi provvidenziale in partite precedenti, in cui il Diavolo ha vinto al fotofinish o soffrendo (vedi Crotone, Palermo e Pescara), questa settimana non ha premiato i rossoneri. Sperando che la sorte torni a sorridere, il Milan può però valutare positivamente aver difeso bene la porta di Donnarumma. L’Atalanta ha creato qualche brivido, ma nel complesso il reparto arretrato ha tenuto: un elemento importante in ottica Supercoppa Italiana, quando blindare la difesa sarà condizione necessaria per sperare di battere la Juventus. Oltre, ovviamente, a una buona dose di fortuna: altrimenti, senza, sarà davvero dura.