Ormai è ufficiale. Il 13 dicembre non ci sarà alcun closing e altri 100 milioni di euro da versare come caparra, permetteranno alla trattativa di restare in vita e di prorogare il termine della chiusura di altri due mesi e mezzo. Questo è quello che ci è stato raccontato, questo è quello a cui per ora siamo tenuti a credere. Ci sono tante riserve, tanti dubbi, tante perplessità circa un’operazione che continua a non essere chiara davvero a nessuno e che continua ad avere i contorni del mistero, ma, almeno in questa sede, non voglio addentrarmi al cuore del problema e preferisco parlare di altro, anche questo “altro” è per forza di cose strettamente legato alle vicende societarie. Dopo le gare importantissime di campionato contro Roma e Atalanta e la finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus, si chiuderà il 2016 e si tornerà in campo nel 2017.
Come tutti gli anni, il mese di gennaio è un mese importantissimo perché è dedicato al mercato di riparazione. Una delle conseguenze, forse la più immediata, del rinvio del closing va proprio a ricadere sul mercato di gennaio che per il Milan sarà per forza di cose ancora una volta low cost. Comunque andranno le partite contro Roma e Atalanta il Milan si ritroverà a ricominciare a gennaio in una posizione insperata, una posizione che gli permetterà ancora di poter guardare ed ambire ad un piazzamento Champions. Nessuno ci aveva pensato o ci avrebbe mai sperato, ma Montella è riuscito nell’impossibile e con un duro lavoro sia tecnico, tattico che psicologico è riuscito a far rendere la sua squadra ben oltre le aspettative. Se davvero il Diavolo vorrà lottare fino alla fine per un posto tra le prime tre, soprattutto con Roma e Napoli, però, ha bisogno di rinforzi ed ha bisogno di una rosa all’altezza della situazione.
A gennaio, come detto però, non potranno essere fatti investimenti elevati e si dovrà fare di necessità, virtù. Tutte le operazioni verranno studiate e attuate ancora una volta da Adriano Galliani che dovrà condividere con i dirigenti in pectore, Fassone e Mirabelli. Il Milan, salvo clamorosi colpi di scena, dovrà autofinanziarsi e cercare le risorse necessarie per i rinforzi di cui ha bisogno, attraverso alcune cessioni. L’andamento di questi primi quattro mesi di campionato, però, restituisce a M0ntella alcune certezze e tante convinzioni in più. I rossoneri hanno assolutamente bisogno di un centrocampista che sappia agire davanti alla difesa. Con il 4-3-3 con cui si schiera il Milan e con cui il tecnico rossonero ha impostato la squadra fin qui, assume un valore estremamente importante il regista, quello che una volta veniva denominato il centro mediano metodista.
In quella posizione già in estate Montella aveva chiesto a gran voce un rinforzo. La società gli ha consegnato i vari Pasalic, Sosa e Mati Fernandez. Nessuno dei tre, nonostante il croato stia convincendo più degli altri due, ha le caratteristiche adeguate per ricoprire quel ruolo e, dopo il grave infortunio occorso a Montolivo, l’ex tecnico di Fiorentina e Samp si è ritrovato con il solo Locatelli da poter impiegare davanti alla difesa. Nonostante le due reti fondamentali e bellissime segnate a Sassuolo e Juventus e le sue indiscusse doti tecniche, il 18enne centrocampista rossonero sembra ancora troppo acerbo per poter fare una stagione intera in un ruolo così delicato. Si sapeva che alla lunga, come sta succedendo nelle ultime partite, avrebbe pagato la pressione e l’inesperienza.
Montella questo lo sapeva già e lo aveva ampiamente previsto. Anzi, è stato anche fortunato a ritrovarsi un Locatelli in casa che, prima dell’infortunio a Montolivo, aveva già provato in quella posizione. Ora, però, è consapevole di aver bisogno di un uomo intelligente, esperto, forte tecnicamente e fisicamente a cui dover affidare le chiavi del suo Milan. La soluzione, per fortuna, sembra trovarsi già in casa. La cessione di Bacca, infatti, potrebbe portare i soldi necessari per l’acquisto di un centrocampista di livello e, al momento, sembra essere indolore, vista l’esplosione di Lapadula, anzi sembra essere la soluzione migliore per tutti, con un Niang che all’occorrenza potrebbe fungere da prima punta in alternativa al bomber ex Pescara.