Il gol di Lapadula ha la data di scadenza: può dare serenità alla settimana rossonera – e non è poco – ma non cancellare per mesi i limiti mostrati ieri. Montella, di recente, è stato bravo ad usare il turnover per allargare la base dei giocatori affidabili, ma il Diavolo resta legato ad alcune individualità. Con Bonaventura infortunato, Suso in giornata normale e Niang negativo, i problemi si sono visti e per questo il mercato di gennaio, al di là della classifica, sarebbe importante: 3 alternative, specie una a metà campo e una sugli esterni offensivi, farebbero comodo. Galliani era a San Siro, Mirabelli – il ds designato da Sino-Europe – all’Olimpico per seguire il derby. All’ex Inter piace Keita ma non c’è ragione di cercare un giocatore da comprare per ogni gara osservata: conta il quadro generale.
Ci sarebbe già una lista di nomi stilata ruolo per ruolo, spiega La Gazzetta dello Sport: ci sono Rudy (Hoffenheim) e Fabregas (Chelsea) per il centrocampo e Keita, appunto, per l’attacco. Il punto è che in attesa del closing, non prima di febbraio, servirà la cooperazione fra cinesi e Fininvest. I prossimi 100 milioni in arrivo come seconda caparra andranno nelle casse della holding di via Paleocapa, non faranno parte del budget per gli acquisti; o meglio sarà Berlusconi a decidere se spenderne una parte per un “colpo”, sempre con l’assenso della nuova proprietà. La condizione imposta da Silvio affinché accetti la presidenza onorario riguarda anche il mercato, nonostante sia logico capire che ricadrebbe su SES il pagamento del cartellino e dello stipendio di un rinforzo. Quindi servirà la condivisione, che però sarà ancora più difficile della scorsa estate quando, per esempio, il Condor chiuse l’operazione Bentancur salvo poi ricevere il blocco del consorzio di Yonghong Li e Han Li.
Se Berlusconi restasse al comando, punterebbe su giovani e italiani. Per questo sono stati accostati gli atalantini Gagliardini e Caldara; senza dimenticare il Papu Gomez, non proprio il prototipo perfetto ma molto gradito dall’allenatore. In particolare è Gagliardini ad essere finito nel mirino: il Milan sarebbe pronto a comprarlo lasciandolo a Bergamo in prestito fino a giugno: una mossa in prospettiva, non per inseguire la Champions 2017. I cinesi, invece, virerebbero più sugli stranieri, magari d’esperienza internazionale: in cima ai desideri c’è Bazoer, mediano 20enne in rottura con l’Ajax. In teoria, perché la pratica resta più complicata. Berlusconi, forse, può anche comprare di sua volontà e a sue spese, Sino-Europe no di certo. Ecco perché il Milan, in questo impasse, rischia di essere la vittima.