Nel primo pomeriggio di domenica, in occasione del lunch match della quindicesima giornata del campionato in corso, il Milan di Vincenzo Montella ospiterà il Crotone di Davide Nicola. I pitagorici sono una squadra giovane che, pur disponendo di entusiasmo e determinazione, staziona all’ultimo posto della classifica. La compagine calabrese, che fino a questo momento ha raccolto soltanto sei punti, presenta infatti numerosi problemi riguardanti l’aspetto tecnico e tattico e ha dimostrato di non essere ancora pronta per la massima serie. Ciononostante, qualora riuscisse a offrire una prestazione caratterizzata da intensità, densità e ripartenze veloci ed efficaci, potrebbe giocarsela fino alla fine.
Punto di forza: le ripartenze del tridente.
Nel caso in cui si chiudesse al meglio, coprisse a dovere tutti gli spazi della mediana, proteggesse al meglio la retroguardia e, appena recuperata palla, innescasse fulminee azioni di rimessa, la squadra allenata da Davide Nicola potrebbe rimanere in partita e creare grattacapi ai rossoneri. Gli squali, tra l’altro, possono contare su un trio d’attacco composto da un faticatore come Trotta, che è solito ripiegare con continuità e che dispone di doti da contropiedista, un artista come Palladino, bravo a rallentare il gioco, a mettere in circolo tecnica e fosforo e a creare palle gol, e da un finalizzatore come Falcinelli, che è capace di fare salire la squadra, svolgere un buon lavoro sporco e finalizzare le occasioni a propria disposizione.
Punto debole: la tenuta del centrocampo; i difensori laterali.
Nel cuore del terreno di gioco, il Crotone presenta giocatori giovani, rapidi e tecnici che, tuttavia, faticano in fase di interdizione, soffrono la fisicità degli avversari, evidenziando problemi in merito al senso del gioco e alla fase di non possesso, faticano a mantenere un buon ritmo per l’intero arco di gara e non sempre garantiscono stabilità a lungo termine. Ma non finisce qui. Gli squali manifestano lacune anche sulle corsie laterali, dal momento che Rosi e Martella stentano a svolgere con successo le due fasi, si proiettano in avanti in maniera poco efficace e non coprono a dovere, tanto da essere spesso superati con troppa facilità. Di conseguenza, quando la mediana inizia a calare e i difensori esterni non riescono più a contenere l’iniziativa dei dirimpettai, il Crotone tende a schiacciarsi, ad andare in difficoltà, a esporre i propri centrali a gravi minacce e a concedere varchi.
Giocatore chiave: Raffaele Palladino.
Pur non essendo sempre continuo nel rendimento, il fantasista campano è il giocatore più tecnico ed esperto a disposizione di Nicola. Dalle sue giocate e dal suo impatto con l’incontro, specie nel caso in cui si mettesse a servizio della squadra e sfornasse le sue qualità balistiche, potrebbe dipendere la prestazione del Crotone.