Flavio Roma in esclusiva su Gianlucadimarzio.com ci racconta il suo Milan con cui ha vinto uno scudetto e una supercoppa italiana
Ricordi del suo grande Milan: “Che squadra! E che spogliatoio: si passava dai più folli come Robinho e Cassano ai più stravaganti come Ronaldinho e Boateng. Cassano non stava mai zitto, scherzava sempre ma quando perdeva nella partitella in allenamento gli partiva il Barese e nessuno riusciva a capirlo se non che si lamentava”
Sul Milan brasiliano: “Ronaldinho e Robinho invece erano i classici brasiliani amanti degli scherzi e della musica, prendevano in giro chiunque. Sempre col sorriso. C’era anche Boateng, tutto musica e balli. Mentre Beckham era uno di noi ma soprattutto un professionista esemplare”.
Secondo Flavio Roma il più forte di tutto era Zlatan Ibrahimovic senza dubbio: Ibra insieme a Nesta e Ronaldinho il più forte con cui abbia giocato. Anche se quella volta contro Onyewu fummo sconvolti, facevano paura! Ibra è appena arrivato e si presenta così…, pensammo. Meno male che finì tutto subito. Pensate che ci volle tutto il gruppo per dividerli, col rischio di farci male a nostra volta perché erano due colossi!”
Un pensiero anche su Alexandre Pato: “Il talento inesploso di Pato penso sia uno dei rimpianti più grandi del Milan: aveva un potenziale enorme che non veniva mai fuori. Sembrava dovesse sbocciare da un momento all’altro ma poi puntualmente non accadeva. Gli infortuni sicuramente lo penalizzarono tantissimo”.
Per Massimiliano Allegri invece solo parole d’elogio: “Era maestro nel far gruppo, amava lo scherzo e la battuta. Sa gestire il gruppo come pochi nei momenti particolari. Non sembra, ma prima delle partite è molto teso e parla di continuo per stemperare questa tensione. In allenamento poi faceva le partitine ed i tiri con noi, si trasformava in giocatore in tutto e per tutto! E si prendeva pure gli insulti come ognuno di noi, logicamente”.
Per finire anche un commento sul Milan attuale: “È in fase di costruzione. Ed i risultati in campo facilitano tutto il resto. La vecchia squadra fu ‘demolita’, è logico ci siano difficoltà ma c’è un gruppo di giovani che con un pizzico di maturità in più possono dire la loro”.