Bonaventura: “Ci siamo avvicinati parecchio alla Juve, è l’anno dell’Europa. Montella ha portato la gioia di giocare a calcio e relax. In estate avevo le idee confuse, ma…”

La consapevolezza di rappresentare un punto di riferimento, l’onestà di ammettere vecchi problemi e anche di aver fatto un pensierino alla cessione nello scorso mercato, la voglia di battere la Juve e l’onore di essere allenato da Montella, riempito di grandi elogi. Ecco Jack Bonaventura, intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Esempio da seguire: “Io un antidivo fuori dal campo e uno dei leader quando lavora? Direi di sì. Io dedico tutte le mie energie al Milan, il resto non mi interessa. I ragazzi più giovani devono vedere in me un esempio positivo, qualcuno da seguire. Mi rendo conto di essere un punto fermo, so di essere importante e lavoro per tenere alto il livello. Un pregio e un difetto? Mi piace il fatto che non mi accontento mai, che credo di poter sempre fare meglio. E a volte vorrei avere una lettura di gioco migliore“.

Applausi a Montella e finalmente divertimento: “Arrivavamo da stagioni tristi, Montella ha portato la gioia di giocare a pallone. Ha curato molto l’aspetto mentale, ma l’80% del lavoro davvero importante è stato sul campo. È quello che poi si porta dietro anche la testa. Se ho pensato all’addio? In effetti, fra risultati che non arrivavano e situazioni extra campo, non si scorgeva un grande futuro in vista di questa stagione. Avevo le idee confuse, avevo sofferto parecchio anche l’esclusione dall’Europeo, perché sapevo di aver fatto un gran campionato. Poi, fin dai primi giorni di ritiro, ho visto che l’andazzo era cambiato. Ora si è creato un grande gruppo, è bello essere qua e non cerco altre situazioni. Mi aspettavo di trovare un po’ più di caos, ma Montella è stato molto bravo a isolarci. Credevo che arrivasse e ribaltasse tutto, invece ha proceduto per gradi e la cosa è servita a mantenere il clima rilassato. Ha avuto ragione lui. Io ero convinto che servisse una procedura… più tosta“.

Sulla Juve: “Possiamo vincere perché è una gara secca, in casa nostra e loro ci faranno tirare fuori il 100%. E poi ci siamo avvicinati parecchio al livello delle prime. Non ho mai fatto nemmeno un punto contro i bianconeri? Ma le statistiche non sono fatte per essere smentite?“.

Sui giovani: “Occorre non caricarli di troppe responsabilità, perché si stanno affacciando al calcio in una grande squadra e quindi è tutto più complicato. E provenire dal nostro settore giovanile non deve equivalere a pensare che si ha la pappa pronta“.

Sul ruolo: “Dove mi schiererei? Ormai ho preso le misure a tutte le situazioni, ma nel 4-3-3 mi schiererei mezzala sinistra. Mi piace perché tocco molti palloni e partecipo attivamente alla fase di costruzione. Magari è un lavoro meno appariscente, ma mi diverto. E, sapendo come fa giocare le sue squadre, me lo aspettavo che mi avrebbe arretrato“.

Sulla cessione societaria: “Mi spiacerebbe perdere persone come Berlusconi e Galliani. Potrebbero dare ancora tanto. E avrei piacere di rivedere presto il presidente a Milanello e allo stadio“.

bonaventura (spaziomilan)Sì, è l’anno giusto per l’Europa: “Montella è il valore aggiunto, lo dimostra il fatto che siamo dove siamo più o meno con la stessa squadra di un anno fa. Ha sistemato le cose in campo e l’atteggiamento, ci sta cambiando la mentalità. Una bella sorpresa. Dove ci potrebbe portarvi? La Juve è a un livello superiore, ma il divario con le inseguitrici si è ridotto. Il mio rimpianto è di essere arrivato in un Milan senza Europa, ma questo è l’anno giusto per tornarci“.

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