Montella sdogana uno degli ultimi tabù: difesa a 3… “ma solo in fase d’impostazione”

Che fosse un tecnico sveglio non c’erano dubbi. Che fosse un ricercatore tattico lo certificava l’esperienza alla Fiorentina. Che fosse un innovatore non vi era certezza. È ancora poco per parlare di rivoluzione, ma ciò che è andato in scena a Verona ci assomiglia parecchio. Il Milan, la squadra dei diktat e della “difesa a 4, con 3 centrocampisti e 2 o più punte“, è cambiato, solo per 90′ ma ha avuto il coraggio di farlo. Per una partita è crollato uno degli ultimi tabù rossoneri, la retroguardia con 3 pedine, ma non diciamolo troppo forte…

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Per stessa ammissione di Montella, il Diavolo contro i Clivensi ha mutato pelle tattica. Nella lunga intervista con i colleghi di Milan Tv, nella giornata di ieri, l’aeroplanino si è espresso così: “È una novità in fase di impostazione che abbiamo provato domenica“. La chiave di lettura è senza dubbio la precisazione del mister campano: non dall’inizio, non ogni minuto della gara, ma solo in fase di sviluppo della manovra, dettaglio cruciale di tutta la vicenda. In parole spicce, quando i rossoneri iniziano il palleggio dalla difesa, i due centrali si allargano di qualche metro, un terzino sale fino alla mediana mentre uno resta bloccato, sull’immaginaria linea dei propri compagni di reparto. Contro il Chievo Verona, lo spartito si è sviluppato così: Paletta, Romagnoli e De Sciglio a proteggere Donnarumma; Abate in continua e costante proposizione offensiva.

Signore e signori, ecco come Montella ha cambiato in 3 step la manovra secolare dei meneghini. Pochi coraggiosi hanno provato simile schieramento in passato, senza mai trovare risultati soddisfacenti, anzi. Chissà che Vincenzo non riesca dove in molti hanno fallito, tentando un’impresa (la difesa a 3) nell’impresa (riportare la società ai vertici). La nuova variabile non ha regalato memorabili momenti all’interno del match, ma è senza dubbio un esperimento da portar avanti, con le giuste modalità e tempistiche. Il primo test ha visto risultati positivi, per la gioia di Montella e di tutto lo staff tecnico. La squadra in toto ha regalato risposte confortanti, senza produrre sgradite reazioni di rigetto che, nelle più classiche delle prime volte, sarebbero anche state normali. Con attenzione, organizzazione, studio ed applicazione, il Milan potrà ritagliarsi un nuovo quanto inatteso cambio di modulo, sempre all’inseguimento della filosofia ‘montelliana’ di calcio. In attesa di ulteriori novità, i cultori del pallone ringraziano per questo primo tentativo.

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