Tenere Bacca in panchina può essere una mossa vincente, a patto che poi lo si metta comunque in campo per spaccare l’equilibrio della gara. Montella ha tentato l’azzardo con la Sampdoria, quando aveva schierato Lapadula e atteso ci fossero le condizioni giuste per sfruttare al massimo il cinismo di Carlos. Sentenza perfetta, perché l’attaccante colpì quasi subito segnando il gol decisivo di una vittoria ancora oggi fondamentale. Anche nella prossima trasferta a Verona, riferisce La Gazzetta dello Sport, c’è la possibilità che il colombiano parta fra le riserve, ma le motivazioni sono diverse: allora assomigliava molto a una punizione, adesso la questione riguarda la forma migliore dell’ex Pescara il quale arriva fresco fresco dalla doppietta di Chiasso.
Bacca, in Nazionale, non ha brillato. Due partite e zero gol, con l’Uruguay persino la sostituzione prima del quarto d’ora della ripresa; per onor di cronaca, però, va pure ricordato l’assist vincente nel finale col Paraguay per la rete di Cardona. Sta imparando ad essere generoso in campo, compreso in rossonero. Non è un caso: in questa stagione sembra davvero cambiato nella partecipazione alle manovre. L’aspetto determinante che può avvalorare il cambio va individuato nella stanchezza del lungo viaggio. Anche qui niente scuse: tornare in mezzo alla settimana dopo aver viaggio avanti e indietro in Sudamerica appesantisce testa e corpo, poi ci sono i numeri. E i numeri dicono che al ritorno dalle soste il bomber non punge praticamente mai: Udinese, un mese fa, l’anno scorso Inter (nel derby perso), Juve allo Stadium, Bologna (clamoroso ko a San Siro) a inizio 2016 e a Bergamo, nel famoso pomeriggio del ritiro imposto da Mihajlovic. Solo con il Torino, ottobre 2015, fece la differenza: dalla panca alla gloria, suo il gol del momentaneo 1-0 all’ora di gioco.
I precedenti forniscono degli indizi, ma Montella riceverà la prova in giornata quando l’ex Siviglia rientrerà a Milanello: c’è tempo per convincerlo del contrario. Altrimenti c’è Lapadula, titolare in bianco a Marassi: prova mediocre, nonostante gli elogi di Vincenzo per il sacrifico, condizionata anche da un errore sottoporta nell’unica occasione buona. Però a Chiasso ha impressionato: doppietta in 13′, due gol da vero numero 9. La concretezza al posto dell’estetica, per provare ad allungare il periodo di serenità generale.
(Foto in evidenza: AcMilan.com)