Lunga intervista quella rilasciata questa mattina da Gianluca Lapadula a Il Corriere dello Sport, nella quale il bomber italo-peuviano ha fatto il punto sui primi mesi in rossonero: “Nella mia carriera ho segnato tanti gol, qui al Milan per il momento devo accontentarmi della doppietta di sabato in amichevole a Chiasso. Anche se non sono “ufficiali” è già qualcosa, considerando che dopo due mesi inattività ora sono completamente guarito e sono contento. Devo molto a Berlusconi per avermi voluto al Milan e non voglio deluderlo, c’erano molte squadre su di me ma quando mi ha voluto lui non ho avuto dubbi sull’accettare il Milan. Nella mia carriera non ho mai mollato, ogni volta che prendevo una batosta pensavo che mi avrebbe solo reso più forte, non sarà facile in Serie A ma compagni e staff mi stanno aiutando molto. Resterò al Milan fin quando mi verrà detto che non avrò più l’opportunità di giocare. La “maledizione della numero 9”? Me l’hanno detto, ma io non sono superstizioso e sono sicuro farò bene“.
Sulla rivalità con Bacca: “Quando ero piccolo il mio idolo era Del Piero, ora è Carlos, vorrei avere il suo “veleno”, è spietato e micidiale, davanti alla porta non sbaglia mai. Prendere il suo posto contro il Chievo? Io sono pronto, sono a pieno regime, penso di aver fatto una buona partita contro la Sampdoria. Gioco sia prima che seconda punta, per me non ci sono problemi. Ora ci aspettano due gare difficili contro Chievo e Juve, ma io penso piuttosto a segnare il mio primo gol“.
Sul rapporto con Montella: “Può insegnarmi tutti i trucchi in area di rigore. E’ esigente ma trasmette serenità a tutti noi e mi sta aiutando molto. Spero di poter dare delle soddisfazioni a lui e a tutto il popolo rossonero che mi ha accolto molto bene“.
La chiusura sulla Nazionale: “La maglia azzurra mi farebbe piacere, ma io ne aspetto un’altra, quella del Perù. Avrei dovuto partecipare all’ultima Copa America, ma i ply-off di Serie B col Pescara erano un impegno che non potevo disattendere“.