Montella e la “sfida decisiva”: il Sassuolo per capire la grandezza del Milan

Se per l’immediata vigilia contro la Fiorentina fu l’umorismo a far da padrone, cambiano i toni in vista della sfida contro il Sassuolo. Dall’esorcizzare la bestia nera del Diavolo fino all’esaltazione dei punti di forza, il Milan e Montella le provano tutte per superare questo ostacolo insidioso come pochi. Per mille motivi, gli emiliani sono un vero incubo per i rossoneri, nefasti per svariati tecnici del recentissimo passato.

montella 2 (spaziomilan)

Vincenzo, da attento uomo di calcio, sa di non poter cadere nella trappola neroverde, alzando fin da subito le barriere difensive: “Non mi fido del Sassuolo anche se hanno 7 infortunati. Sarà una gara difficile, fra dirette concorrenti, sfida da prendere con le giuste motivazioni. Il Sassuolo è una delle migliori squadre per continuità e qualità di gioco, hanno automatismi comprovati e sembra giochino a memoria“. Ed è proprio questa certosina organizzazione di gioco ad aver affossato il Milan nelle scorse stagioni, il tecnico campano lo sa bene: “sono abili nelle catene esterne e nel cercare la verticalità, straordinari nei piazzati offensivi con schemi che conoscono tutti i componenti della rosa“.

Come sconfiggere il Sassuolo? L’ex Sampdoria e Fiorentina non ha una risposta precisa al quesito ma è convinto che: “siamo a buon punto, con enormi passi in avanti per tutte le componenti. Anche a livello di unione ed allegria di gruppo sta andando molto bene“. Una crescita, quella della compagine meneghina, che verrà valutata domani nella: “partita più importante, per me sarà decisiva“. Mai prima d’oggi Montella aveva caricato a tal punto un match, indicazione di quanto siano sentiti nello spogliatoio del Diavolo i 90′ di San Siro. Con una vittoria, la stagione prenderebbe una svolta augurante con tanto di “profumo d’Europa“; qualora il Sassuolo dovesse nuovamente fare il corsaro al Meazza, si prospetterebbero settimane davvero buie, schiacciate dai soliti incubi neroverdi amplificati dall’assenza di calcio di club. Saranno nuovamente i ragazzi di Squinzi il banco di prova dei desideri e dei sogni rossoneri.

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