Da Mr 20 milioni, a scommessa, da scommessa a delusione, da delusione a rilancio, da rilancio a mistero. E’ più o meno questo il percorso che Andrea Bertolacci ha compiuto dal suo arrivo al Milan fino ad oggi. Lo scorso anno era sbarcato a Milanello con il peso del suo cartellino sulle spalle e le tante aspettative che il club rossonero aveva riposto in lui. Il campo, però, non ha dato le risposte sperate: 30 presenze, una sola rete, e poca qualità apportata alla manovra di gioco del Milan.
Poi sono arrivati gli infortuni, che hanno inevitabilmente rallentato il suo processo di crescita. Sfortuna? Tanta. Errori personali? Anche. Perché se è vero che la dea bendata a volte non coglie neanche di striscio, è vero anche che da un giocatore pagato veramente tanto per le casse del Milan ci si aspetta molto, ma molto di più.
I buoni propositi, però, non sono mai mancati. La nuova stagione, attualmente in corso, infatti, è stata anch’essa caricata di nuove speranze per Bertolacci, in cerca del riscatto dopo un esordio deludente. Purtroppo per lui e per il Milan, però, l’entusiasmo è durato poco, 5 minuti circa: negli scampoli iniziali della prima gara di campionato, contro il Torino, infatti, il centrocampista si infortuna alla coscia destra ed è costretto a lasciare il campo.
La prima diagnosi parlava di lesione al bicipite femorale e di un aggiornamento sulle sue condizioni dopo due settimane. Il nuovo referto, però, non è ancora arrivato, nonostante sia passato già un mese dal suo stop.
Intanto, mentre Bertolacci resta misteriosamente fermo ai box, i suoi compagni di reparto si avvicendano tra campo e panchina, mettendo tasselli importanti nel puzzle di Montella.
Anche quando lascerà l’infermeria, quindi, Bertolacci avrà davanti una strada tutta in salita. La domanda è: ci arriverà, prima o poi, in cima?