E’ passata solo una settimana dal versamento della seconda tranche della caparra da cento milioni che i cinesi della Sino-Europe Sports Investment hanno immesso nelle casse di Fininvest come garanzia della futura completa acquisizione, e Marco Fassone continua il lavoro per dare forma e sostanza al nuovo organigramma societario di Via Aldo Rossi, focalizzando la sua attenzione, come sappiamo, principalmente sulle figure del direttore sportivo e della “bandiera” da inserire in società, magari come erede di Umberto Gandini, passato alla Roma.
Tuttavia, se per il ruolo di ds la scelta sembra già fatta nella persona di Massimiliano Mirabelli, molto più arduo sta dimostrandosi il compito nella scelta dell’uomo forte da inserire in società come collante tra squadra e dirigenza. Il tutto, poi, reso ancora più difficile dalle vicende degli ultimi giorni, con i rifiuti, anche abbastanza “rumorosi” di gente come Demetrio Albertini e Billy Costacurta.
Per tale motivo, come evidenzia stamane La Gazzetta dello Sport, al momento il “casting” si è fermato, con Fassone che non ha ancora incontrato quelli che, dopo il “niet” indiretto di Abertini e Costacurta, sembrano rimasti gli unici profili adatti: Paolo Maldini e Massimo Ambrosini. Ben conscio delle conseguenze che una situazione del genere può avere sul già depresso ambiente rossonero, l’ex dirigente di Napoli, Juve ed Inter ha preferito far passare un pò di tempo e far sgonfiare le polemiche, per poi arrivare, nei prossimi giorni, a formulare delle vere e proprie offerte formali, che diranno definitivamente chi realmente ha intenzione di occupare un ruolo così delicato nel nuovo Milan a tinte orientali.