L’edizione odierna del Corriere dello Sport ha ripercorso tutte le tappe riguardanti la cessione del Milan, partendo dall’ottobre 2014 (data in cui Fininvest iniziò a fare trapelare l’intenzione di vendere la società rossonera) e arrivando fino al prossimo sei novembre, data in cui è stata fissata la firma del closing.
Andiamo, però, con ordine. Nel novembre 2014, il finanziere italo-americano Sal Galatioto chiede delucidazioni alla holding di Marina Berlusconi, in merito alla possibile cessione del Diavolo. Tuttavia, il 12 dicembre stesso, entra in scena Bee Taechaubol, che induce Galatioto ad abbandonare la scena. Ma non finisce qui. Il broker thailandese sbarca in Italia il 2 maggio 2015, incontra Silvio Berlusconi al Park Hyatt di Milano e pone le basi per una collaborazione, tanto che, il primo agosto 2015, firma un patto vincolante per l’acquisto del quarantotto per cento del club rossonero. Il tutto sulla base di quattrocentoottantacinque milioni di euro. Il closing, invece, è fissato per il trenta settembre. Sembra tutto fatto, ma, all’avvicinarsi del giorno stabilito per la firma, la chiusura slitta per ben due volte fino a quando, nel gennaio 2016, Mr.Bee sparisce dalla scena.
Nel frattempo, tornano in gioco Galatioto e Gancikoff, che il 15 aprile rientrano in azione, con l’intento di formare una cordata cinese, composta anche dal colosso Evergrande. Ma non finisce qui. Il 6 maggio 2016, tramite un videomessaggio, Silvio Berlusconi annuncia di avere ricevuto un’importante proposta, per cedere il Milan, ma di volere lasciare la sua creatura in mani italiane.
Nel frattempo, tuttavia, l’operazione con il consorzio di Galatioto continua: il 10 maggio, il Milan concede infatti l’esclusiva al gruppo orientale, intenzionato a prelevare il settanta per cento sulla base di settecentoquaranta milioni euro. La trattativa sembra possa concludersi con successo, malgrado il ricovero in ospedale di Berlusconi, operato al cuore il 14 giugno, rallenti in parte l’operazione. Ciò nonostante, il gruppo cinese, che secondo Bloomberg è capitanato da Sonny Wu, non molla e tenta di prelevare addirittura il cento per cento.
L’affare è sul punto di concludersi con successo, ma, il tra il 3 e il 5 agosto, arriva la svolta: il gruppo rappresentato da Galatioto e Gancikoff appare a un passo dalla firma, ma viene superato, al fotofinish, da un consorzio capitanato da Han Li e Yonghong Li, che, a Villa Certosa, sottoscrive il preliminare, annuncia il closing entro il mese di dicembre e si impegna a versare quindici milioni subito, accompagnati da altri ottantacinque milioni, prima del nove di settembre. Della Sino-Europe, società creata per l’acquisto del Milan, fa parte anche il Gruppo Haixa.