“La mia intenzione è restare dove sono. Mi piace molto sentirmi dire dalla società che per loro sono importante. Ai tifosi dico: tranquilli, per me il mercato è terminato“. Carlos Bacca chiude definitivamente la porta al West Ham e a tutti i club che in quest’estate si sono avvicinati al suo cartellino. E lo fa con una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale giura amore alla maglia rossonera: “Ora è tutto ben definito. Prima ero sul mercato, so che il club aveva problemi e so che ero uno dei pochi che avrebbe garantito di fare cassa. Se fosse finita, l’avrei capito. Ora invece la sensazione di essere un incedibile è molto bella. Vuol dire che c’è fiducia in me, che sono andato bene. Se sono importante per il Milan, vuol dire che dev restare”.
Poi, più in profondità, l’attaccante sudamericano spiega: “Mi ha fatto cambiare idea la mia famiglia. Oltre che dall’Inghilterra, avevo offerte anche da Italia e Francia, ma erano tutte situazioni in cui non mi vedevo al 100%. Comanda mia moglie… No dai, diciamo 50 e 50. Anzi, facciamo 51% lei. Mia moglie per me è fondamentale, stiamo insieme da dodici anni e io all’epoca non ero nulla, non avevo il nome che ho oggi. Eppure mi ha voluto fortemente, nonostante qualche divergenza coi suoi genitori: lei studiava ingegneria civile, suo papà e sua mamma ovviamente volevano il meglio per la loro figlia e io ero un matto che pensava a far festa. Ora faccio cose molto normali, perché 8-9 anni fa ho fatto di tutto“. Ancora sul lato intimo: “Il pallone della tripletta l’ho consegnato a mio figlio. Prima se l’è messo in camera, il giorno dopo l’ha sistemato nel museo di casa con tutti gli altri trofei che ho vinto in carriera. Vorrei che facesse il calciatore anche lui”.
Quindi sul rapporto con Vincenzo Montella: “Con lui mi diverto molto di più, perché è con la palla che si gioca a calcio, non con la corsa. Se corri e basta allora tanto vale allenarsi con Bolt… Mi piace il suo gioco perché la squadra è costruita per attaccare e mi arrivano più palle gol. Col Torino sono state 5 o 6 e allora sì che la butto dentro tre volte. Se invece te ne arriva una è molto più complicato, L’anno scorso era così e dovevo restare concentratissimo. Posso dirlo? Ora è diverso, c’è allegria in spogliatoio, in pullman, in hotel. La scorsa stagione mancava. Montella mi ha detto chiaramente che gli sarebbe spiaciuto perdermi, che mi ritiene forte, un leader, e che segno tanto come faceva lui. Ho sentito la sua fiducia“.
Poi sul modulo con Suso e Niang in avanti: “Mi piace molto, sono contento per Niang, abbiamo patito la sua assenza. E anche Adriano è un grandissimo, ma purtroppo si gioca in undici“. Obiettivo classifica marcatori: “Mi interessa eccome. Come minimo, voglio superare i gol dell’anno scorso, però vorrei equilibrio nei miei confronti: non sono un fenomeno dopo una tripletta, e non sono scarso se me ne mangio tre. Mi dà fastidio essere giudicato solo in base ai gol”. E ancora: “Voglio l’Europa con questa maglia, è un obbligo. Ho scelto il Milan quando tutto era più difficile, ora è arrivato il momento di cambiare la situazione. Rabona? A qualcuno non piacerà, ma se mi riesce poi sono un fenomeno per tutti…”.