Cinesi, il “Piano grandi sviluppi” per il Milan: commercio e marketing, poi Borsa e stadio

Piano grandi sviluppi. Dovrebbe chiamarsi così ed essere presente all’interno del contratto il progetto di rilancio del Milan da parte dei cinesi. Linee guida, impegni e obiettivi già studiati a tavolino e mirati a rimettere in piedi a livello mondiale una società storica e vincente ma non più così competitiva. La riorganizzazione dirigenziale sarà gestita da Marco Fassone, il quale dovrà occuparsi dell’area sportiva (insieme a Galliani), della governance (per esempio scegliendo un ds) e mantenere i rapporti con i compratori in questo delicato momento di passaggio.

Ovviamente il Diavolo non è stato ancora venduto ufficialmente, ma la firma del preliminare a Villa Certosa ha rappresentato un primo passaggio fondamentale. E in attesa del closing, la cordata di Yonghong Li e Han Li può già muoversi per arrivare all’appuntamento – novembre o al massimo dicembre – pronta per iniziare concretamente la rivoluzione. Tra i pilastri del consorzio di Pechino, sottolinea La Gazzetta dello Sport, c’è la crescita commerciale in Asia, con operazioni di marketing su vasta scala, merchandising e diritti televisivi dedicati al mercato asiatico. Di fatto quello che Berlusconi voleva e chiedeva a Mr. Bee. Lo scopo è aumentare il fatturato così da coprire, magari superare l’investimento di 350 milioni previsto per i prossimi 3 anni: denaro stanziato per il netto rafforzamento della squadra di Montella.

20160805_223744Nei progetti non manca l’idea dello stadio di proprietà, ma non sembra una priorità per il breve periodo. Come la quotazione in Borsa, probabile – il presidente del fondo, Yonghang Li, è azionista di maggioranza di altre 3 aziende cinesi quotate – però non all’ordine del giorno. Piano grandi sviluppi, bello a dirsi e ambizioso a realizzarlo. Ma per guadagnare, ovviamente, bisogna spendere e costruire un Milan forte.

 

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