Finalmente ci siamo. Mesi di trattative, attesa e chiacchiere hanno dato l’esito tanto sperato dalla maggioranza dei tifosi rossoneri: il Milan passa in mani cinesi. Il closing finale e definitivo non è ancora avvenuto – è previsto il prossimo gennaio, ndr – ma l’accordo preliminare siglato ufficialmente tra Fininvest e il consorzio cinese Sino-Europe Investment Management Changxing vale moltissimo. Gli anni di vacche magre diverranno presto un cattivo ricordo – Berlusconi ha preteso e ottenuto nero su bianco la certezza di investimenti ingenti da parte dei nuovi proprietari – ma solo a partire dal prossimo mercato invernale: in queste ultime tre settimane di agosto, le ultime di trattative, il Diavolo dovrà ancora tirare la cinghia. E giocoforza far cassa con le cessioni per poter finanziare le 2-3 operazioni in entrata che servono per completare la rosa.
Cinesi o Berlusconi, Milan meneghino o pechinese, tutto ruota attorno alla cessione di un calciatore: Carlos Bacca. È il colombiano, ora e sino al 31 agosto, l’unico fattore decisivo per smuovere il mercato rossonero. Le parole di Montella di apertura verso il Peluca (“È un giocatore molto forte e a me piacciono i giocatori forti, poi dipenderà anche da lui“, le parole del mister napoletano) sembrano frasi di circostanza per un giocatore che, nelle intenzioni, dovrà partire. Anche perché Bacca ha finalmente accettato la corte del West Ham. Il numero 70 si è convinto degli Hammers, anche per l’assenza di alternative a lui più gradite come Siviglia e PSG: la mancata uscita di Sakho ha bloccato la trattativa, costringendo il giocatore a stracciare un biglietto aereo già fatto per Londra, ma il tempo potrà risolvere questo problema. E, con un effetto domino, scuotere il Milan: i primi 15 milioni cinesi copriranno le operazioni Lapadula-Gomez, mentre i 30 della possibile (e oggi un po’ più probabile) cessione dell’ex Siviglia servirebbero per gli ultimi colpi.
Insomma: le settimane passate tra luglio e agosto, tra un mercato totalmente fermo e la compravendita societaria segnata da continui problemi e rinvii, sembrano ampiamente superate. E se pure bruciano più le beffe subite con i talentuosi Pjaca e Zielinski – finiti, peraltro, a due dirette avversarie come Juventus e Napoli – Galliani potrà finalmente provare a chiudere alcune importanti operazioni: alcune congelate da settimane (Sosa e Musacchio), alcune in pieno divenire (Cuadrado) e altre che coinvolgono profili graditi ma ancora ufficialmente non sondati (Zaza). E consegnare all’Aeroplanino una rosa dignitosa per la zona Europa League: il calendario segna -15 all’esordio in Serie A contro il rafforzato e temibile Torino di Mihajlovic. Due settimane, con la speranza di qualche acquisto, dovranno bastare per tirarsi definitivamente a lucido. Il campo, per ora, ha sorriso a Montella e ai suoi ragazzi: se son rose…