19 gennaio 2009, 12 gennaio 2012. Due date che alla maggiorparte della gente non diranno molto, se non il fatto che siano passati esattamente quasi tre anni. Un filo logico che viene ricongiunto però, se si è tifosi rossoneri e se la memoria ci permette di ricordare quella lontana fredda serata di tre anni fa. Un accordo già fatto. Kakà al Manchester City per quasi 130 milioni di euro. Una cifra pazzesca, difficile da rifiutare per qualsiasi squadra, una cessione che ormai era solo da ufficializzare. In serata però arriva il colpo di scena. Kakà resta al Milan, grazie al Presidente Silvio Berlusconi che entra direttamente nella trattativa e pone il veto al trasferimento. Il brasiliano che si affaccia dalla finestra quasi in lacrime stringendo la maglia numero 22 e tutti i tifosi che a notte fonda lo acclamano, è la conclusione di quella che sembrava una storia d’amore che non sarebbe finita mai. Poi sappiamo tutti come è finita.
La giornata di ieri, seppur con contorni meno romantici e meno strappalacrime, sembra aver seguito un copione già visto, già scritto. Dopo giorni di avvicinamenti e tentennamenti, prendono sempre più quota le voci che darebbero il Milan favorevole al passaggio di Alexandre Pato al Paris Saint Germain di Leonardo ed Ancelotti. L’accordo è stato raggiunto per 28 mili0oni di euro più eventuali altri sette di bonus. Galliani vola a Manchester, convinto che con i soldi ricavati da Pato può chiudere l’annosa trattativa che porterebbe finalmente Tevez al Milan, strappandolo agli odiati cugini dell’Inter. Ma ad un certo punto ecco il colpo di scena. Pato dichiara di voler restare al Milan e di non aver alcuna intenzione di lasciare una squadra che lo ha reso felice e con il quale vuole continuare a vincere tutto. Dopo un pò si viene a sapere che, ancora una volta, Silvio Berlusconi in persona, si è opposto al trasferimento e ha bloccato tutto sul (per alcuni) il più bello.
Due storie, due trattative, due epiloghi identici. Ma tutti sappiamo come andò a finire con Kakà. A giugno ci fù l’accordo con il Real Madrid ed il beniamino dei tifosi del Diavolo fece le valigie e lasciò Via Turati. I colpi da teatro, come quello di oggi, in casa Milan non si sono mai fatti desiderare e ancora una volta, per un’intera giornata tutti i rossoneri sono rimasti col fiato sospeso. Ora non ci resta che attendere qualche mese per sapere se, quella di ieri, è stata ancora una volta una giornata in cui fremiti, paure e gioie, si siano susseguiti in maniera del tutto clamorosa ma pressochè inutile o se, Pato sarà davvero un rossonero per tanto tempo ancora. Ma una domanda sorge spontanea comunque. Ma Tevez non doveva arrivare per sostituire Cassano?