Mercato bloccato sì o no? Il preliminare, per ora, è solo un problema

Organizzare incontri, trattare, guadagnare la parola di giocatori, agenti e società e poi… il mercato è bloccato. Con che faccia Adriano Galliani può fare mercato davanti agli altri dirigenti e davanti ai tifosi? Né per Berlusconi, né per i compratori cinesi c’è l’interesse per mantenere il mercato in stand by.

Già il Milan non gode di un appeal stratosferico tra i grandi campioni del panorama calcistico europeo, già arriviamo da periodi di mercati low cost e fatti solamente da parametri zero che ci hanno portato a queste ultime due stagioni riprovevoli, non solo, ora le beghe societarie vanno a incrementare i dissensi di chi dovrebbe arrivare. Fare un mercato dove si può reinvestire solamente ciò che si guadagna dalle cessioni appare restrittivo. O si può o non si può. Adriano Galliani vola per mezza Europa, da Milano a Zagabria, da Zagabria a Ibiza, da Ibiza a Udine, per stringere mani e dare parole d’onore senza aver dietro una copertura finanziaria? In questo caso non si potrebbero dirsi felici le cene tra lui, Gancikoff e Montella.

lapadula e galliani, sala coppeI dubbi crescono, anche negli ambienti giornalistici più attendibili, ma le cause di questo stallo rossonero possono solamente essere due. Un primo pensiero, maligno a dire il vero, è che il Milan sta facendo il consueto mercato low profile degli ultimi anni passando ogni delusione e ogni giocatore importante soffiato da squadre più in voga sotto la voce “mercato bloccato”; mentre un secondo pensiero, quello dei benpensanti, che accondiscende le parole di presidente e intermediari che continuano a rimandare questa benedetta firma (probabilmente) bloccando il mercato rossonero. Che si firmi o non si firmi è bene, nell’interesse del Milan, che lo si decida al più presto.

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