Montella, la punta c’è già. Perché Luiz Adriano deve restare al Milan

Dalla Chinese Super League al nuovo Milan cinese. Un destino bizzarro quello di Luiz Adriano, comprato a gennaio dallo Jiangsu Suning – con tanto di foto e annuncio del club – prima di essere rispedito al mittente. Giro immenso e ritorno in rossonero, per il numero 9, ma sempre la Cina nel destino. Perché l’ex Shakhtar, considerato sicuro partente in questa sessione di mercato, ora ha più di una chance di restare in rossonero. Se il partner Bacca ha già la valigia fatta e il biglietto pronto per Londra (i 30 milioni del West Ham, in attesa della vendita del club, servirebbero a finanziare il mercato in entrata), il nativo di Porto Alegre resiste: la mancanza di offerte concrete, ma anche le idee di calcio del nuovo mister Montella, stanno aumentano le probabilità che il brasiliano resti. Un eventualità che, per il Diavolo targato Aeroplanino, potrebbe essere tutt’altro che negativa.

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Innanzitutto, Luiz Adriano è un signor centravanti. Ha piedi buoni, senso del gol e intelligenza tattica, oltre a uno spirito di sacrificio raro da trovare in un attaccante: tutte doti che lo rendono un giocatore estremamente utile alla causa. A piacere più del resto è soprattutto un’altra cosa: la capacità di dialogare palla a terra e il pregio di giocare sempre in funzione della squadra e del compagno (spesso Bacca lo scorso anno), premiato dai suoi precisi movimenti. Il brasiliano non “ruba” l’occhio come alcuni connazionali illustri e non ha il killer instinct del Peluca, ma è una punta di qualità assoluta. I pochi gol dell’ultima annata, causati soprattutto da infortuni e scelte tattiche di Mihajlovic, non ingannino: anche se decisamente (e inspiegabilmente) sottovalutato, il “9” è un attaccante di spessore internazionale, che ha sempre segnato tanto in patria, in Ucraina e in Europa.

Il mio attaccante ideale? Deve segnare e saper giocare con la squadra – ha svelato Montella nella conferenza stampa di presentazione – Luiz Adriano sa farlo, Bacca è più goleador“. Dichiarazioni importanti che sottolineano un dato importante: il brasiliano è un calciatore funzionale alle idee di calcio dell‘Aeroplanino e può essere un attaccante “migliore” di Bacca per questo Milan 2016/2017. L’ex Siviglia è uno straordinario finalizzatore, ma necessita di una squadra che giochi esclusivamente per lui e di un calcio fatto di spazi e ripartenze, in cui sprigionare la sua rapidità a campo aperto: una situazione tattica estremamente lontana da quella che ha in mente Montella, con un Milan padrone del campo e del gioco. E allora avanti con Adriano, in attesa di colpi di mercato (?) che cambino le carte in tavola. Anche se la domanda sorge spontanea: siamo proprio sicuri che i vari Pavoletti e Pellè siano attaccanti migliori?

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