Bentornato al Milan Gabriel. Nell’estate dei tanti saluti e delle numerose partenze nel pacchetto difensivo, i rossoneri ritroveranno la disponibilità dell’italo-argentino. Di rientro dal prestito all’Atalanta, il classe 86′ dovrebbe, a scanso di clamorosi ribaltoni sul mercato, rimanere a Milanello per l’intera durata della stagione, fornendo una possibilità aggiuntiva a chiunque sarà il prossimo tecnico del Diavolo.
Non parliamo di un fuoriclasse, sia chiaro, non si tratta neanche di un campione, bensì di un ragazzo di 30 anni, serio, professionale e professionista, centrato e con la testa sulle spalle ben fissa. Qualità e prerogative fondamentali per una squadra in disperato bisogno di tornare alla normalità, alla ricerca della ricostruzione di un gruppo solido e coeso, estromettendo personalità poco consone e dal facile guizzo comportamentale indesiderato. Paletta non è uno scarto, diciamolo in parole povere, i numeri della scorsa stagione sono lì a dimostrarlo. 24 presenze condite da una rete in maglia orobica, un’annata applaudita dai tifosi bergamaschi.
Difficilmente sarà titolare, è evidente, ma sarà comunque importante nell’economia complessiva della rosa. Un calciatore con esperienza di un certo peso alle spalle (vedi alle voci Boca Juniors, Liverpool e Parma di Donadoni, con tanto di qualificazione all’Europa League conquistata sul campo), capace anche di raggiungere la nazionale italiana nel suo massimo splendore in carriera. Un’atleta intelligente, conscio delle proprie abilità e con totale abnegazione versata nei confronti del proprio mister. Parliamo di una quarta scelta nel borsino dei centrali, ma una quarta scelta di livello, collaudata negli anni e conoscitore del calcio nostrano. Il nativo di Longchamps non torna all’ombra della Madonnina in attesa di sistemazione ulteriore, il viaggio sull’A4 viene effettuato per giocarsi le proprie chance, facendosi trovare sempre pronto nelle rotazioni arretrate. In attesa di un colpo di mercato da affiancare a Romagnoli.