Stavolta Silvio Berlusconi non può più bluffare. Il patron rossonero ha scelto di uscire allo scoperto in maniera più incisiva di quanto avesse fatto un anno fa con Mr. Bee. La sensazione, dunque, è che la cessione della maggioranza (dodici mesi fa si parlava di una minoranza) sia un’ipotesi tutt’altro che remota. Anzi, l’accelerazione potrebbe arrivare da un momento all’altro. Ma ci sono alcuni snodi temporali da verificare.
La prima variabile è rappresentata, ancora una volta, dalle elezioni amministrative del 5 giugno. L’ex Cavaliere ha scelto di impegnarsi personalmente almeno nelle sfide più importanti, quelle di Roma e Milano. La partecipazione a “Porta a Porta” di due giorni fa e le innumerevoli apparizioni programmate da qui a venerdì prossimo impongono anche qualche uscita “fuori programma”. E’ lecito aspettarsi che Berlusconi tornerà a parlare di Milan, giocando un po’ tra conferme e smentite. Tuttavia, sembra che stavolta voglia far sul serio anche per lasciare una società “pulita”. Da qui si spiega l’annuncio degli addii di Alex, Mexes (contratto rinnovato un anno fa su volontà del Presidente), Balotelli e compagnia. L’obiettivo, probabilmente, è consegnare un club senza troppe “palle al piede” ai nuovi soci di maggioranza.
I ballottaggi sicuri a Roma e Milano potrebbero determinare uno slittamento ulteriore di annunci e mosse ufficiali sul mercato. La campagna elettorale si protrarrà fino al 19 giugno e il destino del Milan sarà più chiaro dopo quella data. I maligni pensano che Berlusconi abbia voluto accelerare sugli annunci di vendita nella speranza di ingraziarsi chi tra i tifosi gli sta chiedendo da tempo di farsi da parte. Se un tempo Ronaldinho o Ibrahimovic potevano spostare voti, difficilmente oggi l’ex premier può contare su questi stratagemmi per raccogliere consensi politici.