Diego Lopez parla a 360° della sua avventura al Milan.
Intervistato da Marca, l’ex portiere del Real Madrid ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a lasciare la capitale spagnola per il Milan: “E’ stato a causa di motivi sportivi e non sportivi, chiaramente. Keylor Navas è arrivato e il Milan mi ha permesso di migliorare in qualche aspetto. Non so se è stata la decisione giusta, ma c’era un sacco di tensione in quel momento. E’ vero che sarei potuto rimanere, ma io sono una persona riflessiva e non è stato difficile capire che dovevo andar via. Un anno dopo ho pensato che forse ho sbagliato, ma è vero che la scorsa stagione è stata molto buona per me. Io dico che ho sbagliato perché io sono molto madridista e perché è molto difficile lasciare il Real Madrid. Quell’estate si è molto parlato della porta del Real Madrid: Casillas voleva lasciare e poi si è ipotizzato che sarebbe rimasto. Ho cominciato ad allenarmi ed è arrivato anche Keylor Navas e Iker ancora non riusciva a trovare una via d’uscita. L’ho incontrato e gli ho detto che eravamo tre portieri e il Real ne aveva bisogno solamente di due… Da lì è stato tutto molto veloce, così ho pensato che il Milan sarebbe stata una buona opportunità per la mia famiglia”.
“Italia? Qui il calcio è così tattico che è tutto molto lento. I difensori giocano molto indietro e il portiere deve stare più sotto i pali. Milan? La scorsa stagione è stato un anno di transizione. In precedenza ha avuto un allenatore inesperto come Pippo Inzaghi e poi Mihajlovic, che sembrava dare di più, ma ha finito per sottrarre, oltre a circostanze molto strane negli spogliatoi e alcuni investimenti in giocatori che non hanno funzionato. E’ stato tutto sperimentato. Si è verificato un errore nella pianificazione dall’inizio. Brocchi? E’ un ragazzo giovane che ama giocare un buon calcio, ma manca ancora del tempo per raggiungere l’obiettivo. Balotelli? Un bravo ragazzo e ha un buon cuore, ma sembra che non ha ancora capito il mondo del calcio”.
“Donnarumma? Sono rimasto sorpreso per l’atteggiamento di Sinisa Mihajlovic, ha fatto molte cose strane per me. Poi è arrivato il mio infortunio al ginocchio, sono stato quattro mesi fuori e la verità è che il ragazzo ha fatto molto bene. Un giorno, a venti minuti dall’inizio (contro il Genoa, ndr), per non aver giocato palla corta, ha messo a scaldare il portiere di riserva. Forse ho mancato di rispetto e non lo sapevo, ma so che dietro a tutto c’era qualcosa di sbagliato. Ma il calcio va e viene, io non manco rispetto a nessuno e la verità è che Gianluigi merita di essere lì”.
“Futuro? Ho ancora due anni di contratto qui, mi piacerebbe giocare in Premier, ma ho 34 anni e il tempo sta per scadere. In ogni caso, io non voglio chiudere le porte verso nulla. In estate ci sarà valutare le opzioni con la mia famiglia”, conclude Diego Lopez.