Premessa: Carlos Bacca è la stella indiscussa del Milan, un calciatore decisivo e insostituibile, vero e proprio deus ex machina della stagione rossonera. 17 gol in campionato sono valsi la bellezza di 17 punti in classifica, mentre i le 2 reti in coppa sono state cruciali agli ottavi e ai quarti di finale: dati che non hanno la velleità di spiegare ogni cosa e con un valore relativo, ma interessanti per comprendere appieno il peso del colombiano nell’economia rossonera. Da Mihajlovic a Brocchi, da un 4-4-2 e un calcio fatto di compattezza difensiva e ripartenze a un 4-3-1-2 figlio di una filosofia votata al gioco offensivo e al possesso palla, l’ex Siviglia si è sempre mostrato inamovibile e imprescindibile, implacabile sotto porta come pochi in Italia e in Europa. In poche parole: un calciatore di talento e personalità fra tanti (troppi) mediocri e comparse.
Eppure il Peluca non convince. Se in tanti storcevano il naso da tempo vedendo un centravanti da 30 milioni così avulso dalla manovra e poco incline al dialogo coi compagni, dopo il cambio di allenatore la situazione è peggiorata. Bacca, per caratteristiche, è poco adatto al 4-3-1-2: il modulo necessiterebbe di due punte mobili, in grado di svariare sull’esterno per far fluire al meglio il gioco, creare superiorità numerica e favorire l’inserimento delle mezzali. Tutte giocate che non rientrano nel repertorio del “70”: Bacca ama muoversi, non stazionando nei sedici metri in attesa di rifornimenti, ma sempre in funzione della porta e preferibilmente a campo aperto, per sfruttare il proprio scatto bruciante. Anche perché Carlos rende meglio se accompagnato qualche metro più indietro da un rifinitore: una situazione tattica opposta a quella odierna, in cui deve “condividere” l’attacco con un’altra punta al fianco.
Dunque, cosa fare di Bacca? Luiz Adriano e Balotelli avrebbero le caratteristiche più adatte per giocare e coesistere nel 4-3-1-2 di Brocchi, essendo attaccanti di manovra, generosi (il SuperMario delle ultime settimane ha stupito per sacrificio e abnegazione) e predisposti a cercare spazi lontano dall’area di rigore. Ma il colombiano è assolutamente unico e insostituibile, l’uomo copertina della squadra e Provvidenza del Diavolo. Insomma: contro Roma in Serie A e Juventus in Coppa Italia giocherà per certo. Ma in futuro sarà necessario fare chiarezza: o varare un modulo più adatto alle caratteristiche di Bacca (il 4-2-3-1 è probabilmente il migliore), o riuscire a trovare l’amalgama giusta con il 4-3-1-2 (a patto di trovare i tempi di gioco in mediana e un “vero” trequartista), oppure fare valutazioni diverse. Esaltare l’unico campione della rosa che sposta gli equilibri è una priorità assoluta: Brocchi riuscirà nell’impresa?