Così è deciso: il CdA ha deciso in maniera unanime la concessione alla cordata cinese che punta all’acquisizione del 70% di A.C. Milan di un periodo di esclusiva nelle trattative che di fatto taglia fuori ogni altra ipotesi di vendita del club. Nessun italiano come avrebbe voluto Berlusconi, ma nemmeno uno dei più importanti interlocutori interessati al Milan dell’ultimo periodo: Mr. Bee Taechaubol.
I nomi di questo gruppo cinese che sta vagliando ogni carta per acquisire il Milan non saranno noti se non al termine della cessione del pacchetto, ma Berlusconi è ormai obbligato a sedersi ufficialmente al tavolo per poi farsi da parte. Ed è proprio Silvio Berlusconi, come riferisce Marco Bellinazzo a Radio24, a chiedere ai nuovi acquirenti la possibilità di reinserire nella faccenda l’imprenditore thailandese Taechaubol. Il motivo è semplice: con Bee Berlusconi avrebbe comunque mantenuto la leadership nel versante sportivo della società, lasciando la parte commerciale ai nuovi proprietari.
Nota dai risvolti amari in casa Berlusconi, poiché l’amministratrice delegata alla parte commerciale è al momento Barbara e a lei sarebbero stati tolti i poteri attualmente in suo possesso. Si potrebbe supporre che in queste richieste non realizzabili si intraveda da che parte sia stato in tutto questo tempo il presidente: ovvero dalla parte di Galliani, sempre attaccato da CdA e tifosi, ma pur sempre coccolato e garantito dalla proprietà. Ora i cinesi potrebbero rivoluzionare tutto, con poche B. e senza Bee.