Milan, ipotesi 4-3-3. Brocchi prepara già la Coppa: vuole comandare il gioco

Mancano 17 giorni alla finale di Coppa Italia e Brocchi dovrà mettere insieme i pezzi di un complicatissimo puzzle nella speranze di far crescere la sua squadra. Normale che l’allenatore ripeta noiosamente che per adesso bisogna pensare a chiudere al meglio il campionato, augurandosi di sorpassare il Sassuolo al sesto posto (paracadute per l’Europa), però è evidente che Bologna e Roma serviranno anche ad avvicinarsi al meglio alla grande sfida con la Juve.

Il primo aspetto su cui l’ex Primavera sta lavorando, sottolinea La Gazzetta dello Sport, è quello tecnico-tattico. Si parla tanto di modulo, come se da qui dipendesse vita o morte, ma senza Bonaventura (infortunato) il 4-4-2 appare impossibile. Cristian starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di passare dal 4-3-1-2 al 4-3-3, il problema è che manca sempre un pezzo: o il classico trequartista o lo spazio per Balotelli, chiuso in caso di Tridente. Con il vecchio modulo di Sinisa il serio rischio è quello di consegnarsi agli avversari, come successo proprio nella ripresa della gara coi bianconeri in Serie A a San Siro: prova dignitosa, ma pericoli creati quasi solo creati da calcio da fermo (gol compreso) e poi quasi il nulla dopo l’ora di gioco. Se lasci il gioco nelle mani di Dybala, Pogba e compagni, presto o tardi subisci e sarà dura recuperare. Il mister insiste pure dal punto di vista mentale, cercando di infondere serenità e autostima nella testa del gruppo. Con il Frosinone molte occasioni sì però senza una costanza di gioco e la giusta spinta dei terzini: ci vuole più intraprendenza. E fortuna.

Milan-Frosinone (SpazioMilan)Il 21 maggio servirà la formazioni migliore: Jack ci sarà, Antonelli forse (parziale lesione del soleo della gamba destra), Niang probabilmente andrà in panchina. E allora Brocchi deve risvegliare due colonne portanti: Bacca, gli basterebbe segnare ancora per scrollarsi di dosso le negatività, e Romagnoli, sempre indeciso – di recente – in marcatura. Vietato sbagliare.

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