Il cambio in panchina tra Sinisa Mihajlovic e Cristian Brocchi non ha portato i risultati sperati dalla dirigenza rossonera. La situazione, già di per sé complicata, sta precipitando sempre di più, tra contestazione generale di tutti i tifosi rossoneri e scoramento dell’ambiente. Il cambio in panchina ha portato alcuni cambiamenti di uomini, ma soprattutto ha fatto registrare un cambio di modulo, con il ritorno al 4-3-1-2. Sistema di gioco caro al presidente Berlusconi, con cui anche Mihajlovic aveva cominciato la stagione, salvo poi abbandonare per evidente mancanza di materia prima per potersi esprimere al meglio. Mister Brocchi invece ha deciso, non si sa quanto autonomamente, di puntare sul modulo tanto caro al Presidente.
Decisione alquanto azzardata e che ci riporta alla mente i motivi per cui il tecnico serbo cambiò ed ai risultati che ha ottenuto, certamente migliori, con il 4-4-2. Il modulo con il trequartista non è adatto a questo Milan per varie ragioni. Prima di tutto per la mancanza di un vero e proprio trequartista. Non lo è Bonaventura, molto più efficace se parte da esterno per poter far male accentrandoci, non lo è Honda che non ha le qualità adatte, non lo è più Boateng, davvero ormai troppo la controfigura di se stesso. La ragione principale per cui il Milan non può giocare con il 4-3-1-2, però, è il centrocampo. Gli interpreti hanno dimostrato di essere molto più adatti a giocare a due (a quattro con gli esterni), che a tre. Troppa poca qualità nel proporre gioco, troppa poca efficacia negli inserimenti senza palla per giocare a tre.
Sia Montolivo che Kucka hanno dimostrato di essere molto più efficaci con il sistema di gioco scelto da Mihajlovic. Contro il Verona si è visto chiaramente che andavano troppe volte in affanno e non riuscivano mai a verticalizzare a dovere per i tre davanti. Anche la difesa, inoltre, non è coperta a sufficienza e va in affanno, tanto che Romagnoli nelle ultime due gare ha sbandato ripetutamente, come del resto faceva ad inizio anno. Il 4-4-2 dava maggiore copertura e maggiori garanzie perché molto scolare, elementare e semplice da eseguire, ma certamente il più facile da realizzare quando si ha una squadra che non è composta da fenomeni. Se si vuole giocare con il centrocampo a tre ed un trequartista c’è bisogno di investire (e bene) a centrocampo con un paio di acquisti ed almeno un vero e proprio top player. E non, tanto per intenderci, accontentarsi di Boateng e Bertolacci.