Era diffidato ed è stato ammonito, prevedibile ma anche sorprendente visto non parliamo di nervosismo o reazione a una provocazione ma di eccesso di generosità, quando invece di spingere il pallone in rete ha colpito Belec. Ma per Balotelli non sembra essere mai tardi, il Milan si fida ancora e – attenzione alla notizia de La Gazzetta dello Sport – adesso avrebbe già fissato un incontro con il Liverpool per discutere della sua possibile permanenza. Quando? A fine campionato.
L’assenza di domani per squalifica, comunque, è una grande occasione persa visto che manca sempre meno alla fine della stagione e il poco tempo deve bastargli per convincere la società. Rimangono un poker di gare, 3 in campionato più la Coppa Italia, in attesa di un verdetto avvolto nel mistero. Una bella mano gliela darebbero i gol, che ormai mancano da sette mesi. La seconda storia rossonera dell’attaccante parevano conclusa (male) a gennaio, colpa della lunga riabilitazione post-operazione per eliminare la pubalgia o meglio delle prove svogliate con l’Alessandria o il Genoa (allora Sinisa venne fermato appena in tempo da un uomo dello staff perché se no se lo mangiava…). Ma il giocatore è stato capace di rinascere: dalla punizione a Udine dello scorso settembre alla prestazione di Marassi, in mezzo la Juve a San Siro. Brocchi appena arrivato aveva fatto leva sugli “occhi veri e profondi” ed è oggettivo sottolineare la maturazione del ragazzo: ridotte le giocate decisive, ma anche le disubbidienze fuori dal campo.
La dirigenza ha sempre dimostrato di gradire questa costanza di buon comportamento, crede nelle potenzialità dell’azzurro e proverà a sedersi ad un tavolo insieme ai Reds per studiare un piano di mercato. Klopp ne farebbe volentieri a meno e nel caso il Milan gli chiederebbe un sacrificio sull’ingaggio: prima però si guadagni la fiducia pretesa sia da Galliani che dall’agente Raiola, i quali di recente si sono visti più volte a cena.