Nella tarda serata di lunedì il presidente Berlusconi ha preso la decisione definitiva: via Mihajlovic e squadra affidata a Cristian Brocchi. Una sconfitta del tecnico serbo, certo, ma i giocatori rossoneri sanno che le responsabilità di questo fallimento non possono, e non devono, essere attribuite unicamente all’ex Samp.
La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, scrive di uno spogliatoio che, nelle ultime settimane, si stava sgretolando e, tra le fila degli “scontenti”, prendevano posto anche alcuni dei titolarissimi. Che la squadra non fosse tutta con il tecnico serbo lo si poteva immaginare, certo è che, nonostante i proclami, anche chi si diceva completamente con Mihajlovic non ha dimostrato poi, sul campo, questa totale dedizione sfornando prestazioni come quella di Bergamo che ha, con tutta probabilità, segnato il passo decisivo verso la cacciata del tecnico.
Arrivato Brocchi, dunque, e già dal primo allenamento si è capito che il tecnico punterà soprattutto sulla voglia di rivalsa: giocherà solo chi si dimostrerà al 100% della condizione. Con Brocchi, dunque, avranno chance anche giocatori poco utilizzati fin qui come De Sciglio o Poli; la parola d’ordine sarà intensità: il Milan non è più in grado di segnare nel secondo tempo e crolla nella seconda frazione di gioco. Sotto osservazione, infine, gli attaccanti: Bacca e compagni devono tornare a tirare e segnare con regolarità. Il nuovo Milan è pronto a partire.