Il problema di Bacca è che quando non va, non va davvero. Attaccante di talento ma senza vie di mezzo: o saccheggia la partita oppure fatichi a ricordarti che era in campo. Forse logico visto che il giocatore vive perennemente in funzione del gol, dello scatto e della progressione verso la porta, ma dall’altro punto di vista occorrerebbe saper variare almeno un minimo lo spartito. Tradotto: ha grandi caratteristiche, ma è poco moderno.
Se Carlos manca all’appello succede come domenica: non vede una biglia, o quasi. Il colombiano, comunque, sta facendo un campionato di alto livello e se i rossoneri riusciranno a mantenere il sesto posto, e magari vincere la Coppa Italia, lo dovranno soprattutto ai suoi gol (16 stagionali, 1 ogni 178’). Però è anche vero, ammette La Gazzetta dello Sport, che a volte il bomber si prende pause più lunghe del lecito, iniziando a litigare con il pallone. Tanto sono fenomenali i numeri di enorme tecnica in area, quanto incredibili diverse bruttezze negli stop e nella protezione della sfera. La settimana scorsa aveva fatto ritorno bello gonfio dalla Nazionale, dopo 3 reti in 2 gare, ma con il Diavolo va decisamente peggio: un gol nelle ultime sette, il digiuno più lungo di sempre in Serie A.
E adesso vale la piena chiedersi quali sviluppi avrà l’intesa insieme a Balotelli: potenzialmente devastante, in realtà ancora molto grezza. Mario non fa lo stesso lavoro che garantiscono Niang e Luiz Adriano, poi catalizza tante giocate. Occorre lavorarci perché le 20 palle toccate con la Juve dall’ex Siviglia – rispetto alle 40 dell’ex Liverpool – sono minime. Così com’è poca una sola conclusione. Troppo importante per essere messo da parte, Bacca va ripreso e quando ci mette la firma il Milan non perde mai.