Mihajlovic: “Mancini è stato fondamentale per me, io e Ibra siamo grandi amici. Fino a poco tempo fa ragionavo ancora da giocatore”

Sinisa Mihajlovic, ai microfoni di Sky Sport, ha parlato anche dei suoi ultimi anni da giocatore, di Roberto Mancini e di Zlatan Ibrahimovic.

Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “Invecchiare in campo, per me, sarebbe stata una cosa brutta, mi sono reso conto di questo in un derby: dopo il calcio d’inizio ed un colpo tentato, sentii una fitta alla coscia, ma come avrei potuto uscire? Sono rimasto altri venti o venticinque minuti in campo, sperando di uscire, ero lento e non riuscivo neanche a calciare. Moratti, con me, è sempre stato un signore, una persona di grande classe: sono felice di averlo conosciuto“.

mihajlovic 3 milan-fiorentina (spaziomilan)Su Mancini: “Roberto è invece una delle persone più importanti della mia vita calcistica: nel nostro percorso, siamo stati insieme da giocatori ed allenatori, con me come suo vice. Ci siamo anche beccati, ogni tanto, quest’anno, l’ho visto un po’ troppo nervoso. Abbiamo litigato anche da giocatori e da compagni, lui rompeva le scatole in campo e io non sono uno che stia zitto: ci prendevamo un po’ in giro, ma sempre in modo sano. Da suo vice, controllavo lo spogliatoio, all’Inter, e non era facile, con certi personaggi, ma sono stato avvantaggiato, da questo punto di vista: ho avuto tanti giocatori per compagni e mi rispettavano. Fu strano, a giugno, ero giocatore, a luglio, ero vice, non avevo ancora idea di cosa significasse fare l’allenatore. Fino a poco tempo fa, ragionavo ancora da giocatore: guardavo sempre dove fosse il pallone“.

Su Ibra: “Quando arrivò Branca e gli disse che l’avrebbe voluto l’Inter, lui rispose che là avrebbe trovato me. Branca venne a parlarmi, per i nostri precedenti, con testata in Juve-Inter, e io dissi che, se si fosse comportato ed allenato bene, non ci sarebbero stati problemi, non avrebbe dovuto chiedere a me. Poi, siamo diventati grandi amici: è venuto con me, a presentare un libro che ho fatto in Serbia e alla mia partita d’addio, abbiamo un ottimo rapporto“.

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