Nella prima parte della stagione erano spesso nominati da Berlusconi, Galliani e Mihajlovic spesso come i giocatori che erano mancati e mancavano per avere un ricambio adeguato in attacco e come quelli che potevano rappresentare un valore aggiunto per fare la differenza nel finale di stagione. Il fatto di essere due calciatori che non passavano di certo inosservati per quel che riguarda il punto di vista mediatico, poi, ampliava solo maggiormente la voglia di rivederli in campo. Anche il tifoso non vedeva l’ora di vederli in campo, memore delle loro gesta.
Jeremy Menez e Mario Balotelli, infatti, dovevano servire al Milan per fare quel salto di qualità che mancava e che poteva magari far sperare in un insperato terzo posto. Niente di tutto ciò. Condizione fisica precaria, voglia ridotta ai minimi termini, atteggiamento dentro e fuori dal campo non certo professionalmente perfetto. Il loro rientro è stato deludente, tanto da convincere Mihajlovic a tornare a puntare su Luiz Adriano come spalle di Bacca, nonostante il brasiliano fosse praticamente già stato venduto a gennaio. Eppure le possibilità le hanno avute entrambi.
Ora, al momento, il francese sembra addirittura finito dietro all’indisponente italiano nelle gerarchie del tecnico serbo. Con Niang infortunato e Boateng mai utilizzato in quel ruolo, a parte a partita in corso, ma soprattutto dopo il rifiuto di Menez durante il secondo tempo contro la Lazio ed il suo atteggiamento sbagliato, Balotelli sembra addirittura essere diventato la prima alternativa ai due titolari. Stessa cosa si può considerare per quel che riguarda la rosa rossonera nella prossima stagione, in cui potrebbe esserci ancora e paradossalmente Balotelli, ma di certo non Menez.