Sabatini al Milan, forse sì. Lo scenario si basa su delle certezze: il ds ha già annunciato l’addio alla Roma a fine stagione; Galliani, massimo rappresentante dell’area sportiva rossonera, accoglierebbe volentieri un altro dirigente, magari preparatissimo nella produzione di nuovi talenti; buono il feeling reciproco, avviato da anni e consolidato dalle recenti operazioni estive.
Walter venne ricevuto da Adriano nel grand hotel di Forte dei Marmi e in veranda, da buoni amici, chiusero l’affare Romagnoli, che seguì quello di Bertolacci: doppio bonifico da 45 milioni di euro. Lo annunciarono insieme davanti alla Tv, in sorprendente armonia. Adesso potrebbero sedersi ancora allo stesso tavolo, ma non a nome di compagini diverse bensì per fare fronte comune. L’idea c’è e poggia su seri presupposti, spiega La Gazzetta dello Sport: Sabatini non andrebbe al posto di Galliani ma collaborerebbe con lui. Quindi niente rivoluzione, “solo” l’ingresso di una rilevante figura d’esperienza. Resterebbe molto da sistemare, l’idea è concreta però lontanissima dal realizzarsi. Rimanere fermo o approfondire le avance di Bologna e Inter (dove pure Mancini, oltre ad Ausilio, si impegna nel muoversi in prima persona negli acquisti) le alternative; da scartare l’ipotesi Premier.
Al Milan lavorerebbe al fianco del “Condor”, che resterebbe al vertice della piramide manageriale. La squadra, dall’avvenire in bilico, l’allenatore, con Mihajlovic vicino all’esonero, e poi la società, in sospeso sul fronte Mr. Bee e cessione delle quote. In effetti mancava un po’ di movimento fra i dirigenti…