A fine stagione, come scrive stamane il Corriere dello Sport, potrebbe partire la svolta in casa rossonera: dopo lo sfogo di Abate e Abbiati nel post Chievo-Milan, chi non rispetta le regole e non si impegnerà al massimo non solo non giocherà, ma non sarà più nel Milan. Saranno i risultati a decretare la selezione: terzo posto (ormai irraggiungibile) e Coppa Italia (per ottenere l’accesso diretto in Europa League evitando i preliminari). Il vero obiettivo di mercato resta comunque Ibrahimovic, l’uomo da 35 reti a stagione intorno al quale costruire una squadra con giocatori di carattere.
La linea guida è sempre quella dettata già qualche anno fa dal presidente Berlusconi, cioè un Milan fatto di giovani e di italiani. Tra i giocatori in scadenza, solo Abbiati e Montolivo verranno riconfermati, mentre ad Alex, Mexes e Zapata verrà concesso il ben servito. La base sarà formata da Donnarumma, Romagnoli, Rodrigo Ely, Josè Mauri e Niang ai quali si aggiunge il promettente Manuel Locatelli e anche un difensore centrale da affiancare a Romagnoli. Il passivo di 90 milioni che pesa sul bilancio verrà risanato grazie ad alcune cessioni quali Menez, Luiz Adriano e Bacca, che ha staccato la spina da quattro partite.
Tutte le candidature, sia nuove che per la conferma saranno al vaglio di Silvio Berlusconi. Ci sono Balotelli e Bertolacci da valutare, probabilmente a loro verrà concessa un’altra opportunità; così come De Sciglio, Kucka, Honda e Bonaventura, gli ultimi molto duttili tatticamente. A rischio Diego Lopez e tutti quelli dall’ingaggio elevato: questa strategia prevede il taglio del monte stipendi, fatta un’unica eccezione….Zlatan Ibrahimovic.