Laura Masi per vent’anni è stata Direttore Marketing del Milan, ora è emigrata in Germania, alla corte del Bayern Monaco e, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, racconta il modello Bayern e le strategie per la valorizzazione del brand del club.
Sull’imminente sfida alla Juventus: “Tutta la struttura rispetta la Juventus. C’è grande attesa per questa sfida. Rumenigge conosce il calcio italiano e abbiamo anche qualche sponsor italiano. Sarà importante il fattore Allianz Arena, che sarà tutto esaurito, come succede da dieci anni“.
Sull’Allianz Arena: “E’ uno stadio fantastico. Il calore e la passione di 75 mila persone si fa sentire“.
Su San Siro: “Va ristrutturato come è stato fatto con Wembley, è un monumento e non va abbandonato. Gli stadi vecchi e scomodi è uno tra i guai del calcio italiano“.
Differenze tra Milan e Bayern: “I tedeschi sono molto pazienti nella costruzione. Hanno oculatezza e volontà di investire, ma al centro c’è sempre lo sport. Un fattore importante è la forza economica della nazione che c’è dietro. C’è molta attenzione a quello che fa la Merkel“.
Sull’internazionalizzazione del brand: “I club inglesi come Arsenal e Manchester United hanno esperienza su questo campo, approfittano del passato coloniale della loro nazione e della lingua inglese, che è universale ed è molto utile. Io qui mi occupo di internazionalizzare il brand; stiamo facendo un buon lavoro“.
Sugli allenatori: “Ancelotti sta imparando il tedesco. E’ allenato mentalmente. Allegri e Guardiola si somigliano come persone, sono cresciuti in posti di mare, sono curiosi e disponibili ed hanno senso dell’umorismo. Pep è un burlone, rigoroso ma simpatico. Allegri rispetta i ruoli e i confini tra rapporti amichevoli e di lavoro. L’allenatore moderno è più sensibile alle esigenze commerciali del club. Già Berlusconi aveva questo progetto di valorizzazione del marchio, coinvolgendo i giocatori“.