I dottori lo hanno rispolverato in tempo prima che scomparisse e adesso, finalmente, Luiz Adriano sta per tornare disponibile dopo settimane cannibalizzate da Balotelli e Menez in attacco. Con il Chievo verrà convocato ma non giocherà titolare, visto il lungo stop, per adesso aggiungerà dunque un altro posto illustre in panchina anche se nel brevo-medio termine è il prescelto a colmare la voragine, di sacrificio ed aiuto, lasciata da Niang. Perché l’unico dalle caratteristiche simili.
Se il resto del reparto offensivo gioca soprattutto per se stesso, il brasiliano ha già dimostrato di essere più “coinvolgente”, facendosi apprezzare per impegno e anche qualche gol pesante: copre quando c’è bisogno, gli piace mandare i compagni verso la porta e se si presenta l’occasione giusta nel momento decisivo (ad esempio Empoli e Sassuolo) difficilmente sbaglia; senza avere l’infallibilità di Bacca. Quando segna, il Milan vince. Le sole cinque reti stagionali non ingannino, perché la media è di una ogni 218’, quindi poco distante da quelle di Carlos e M’Baye. L’ex Shakhtar si rivede a distanza di mesi: dalla cessione in Cina clamorosamente saltata al doppio infortunio (botta al costato e stiramento al quadricipite). In campionato manca dal 6 gennaio (Bologna), in generale dall’Alessandria a Torino in Coppa Italia.
Aspettando Luiz Adriano, ricomponendo così la coppia sudamericana da “sogno” dell’estate, Mihajlovic sta però riflettendo su come sopperire all’assenza di una seconda punta affidabile. E così La Gazzetta dello Sport conferma l’ipotesi forte e probabile di ripassare al 4-3-3, provato ieri a Milanello, nella gara di domenica: Bacca in mezzo, Jack e Honda le ali.