Cercarsi vero Boateng: il Milan ne ha più bisogno di quel che sembra

Dopo Sassuolo feroci critiche sono state rivolte a Balotelli e Menez, rei di non aver aiutato la squadra e di essere stati quasi dei fantasmi in attacco, insieme a Bacca. Dai due giocatori, per talento, importanza e carisma, ci si deve aspettare molto di più ma nella rosa di Mihajlovic non sono solo loro gli oggetti misteriosi. Parliamo di Kevin Prince Boateng, di fatto, l’unico acquisto della sessione invernale di mercato.

Liberato dallo Schalke 04 si allena con il gruppo da fine settembre, è tornato a essere un tesserato del Milan a gennaio ma finora il suo apporto è stato di gran lunga insufficiente. Bene l’esordio nella ripresa a Roma contro i giallorossi, ottimo l’impatto in casa con la Fiorentina, culminato con la splendida rete del 2-0 e poi il vuoto. Mihajlovic gli ha concesso sempre meno spazio e lui, quel poco che ha ricevuto, l’ha sfruttato male. Contro il Torino ha avuto un atteggiamento sbagliato negli ultimi venti minuti, in Coppa Italia non ha lasciato il segno e anche contro i neroverdi, a gara già ampiamente compromessa, non ha saputo dare l’imprevedibilità che lui ha nelle corde.

Oltre a queste apparizioni la sua seconda vita rossonera fino a qui è stata caratterizzata da tanta panchina. Il ghanese tatticamente è di difficile inserimento in questo lineare 4-4-2 ma, al di là del modulo che lo ingabbia un po’, l’ex numero 10 rossonero ha dimostrato di poter fare molto di più. Rispetto a Balo e a Jeremy lui fisicamente sta bene, si allena regolarmente da mesi e non ha mai subito stop che frenassero la sua preparazione. In un ipotetico 4-4-1-1 potrebbe, per caratteristiche, giocare alle spalle di Bacca e chissà che proprio contro il Chievo non venga proposto in questa posizione: con il 45 e il 7 nell’occhio del ciclone il Diavolo ha bisogno della potenza e della voglia di Prince. Recuperarlo fisicamente e concedergli più fiducia potrebbe essere la cura giusta per rilanciare lui e guarire la squadra.

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