Da Sassuolo a Sassuolo non può essere solo un caso. Il titolo ormai abusato per spiegare l’ascesa repentina e magnifica di Gianluigi Donnarumma non può ridursi a un tandem sul primo girone in cui si è cimentato il giovane portiere rossonero. Di lui hanno parlato tutti e bene, ma come diceva un vecchio saggio del calcio: all’inizio la novità stupisce e fa piacere, ma il vero campione si vede quando deve confermarsi. E per Gigio è arrivato il momento.
19 gare consecutive, 1710 minuti giocati, 14 gol subiti, 7 volte ha lasciato la sua porta inviolata, all’età di soli 16 anni (attualmente ne ha 17, ma compiuti solo nove giorni fa, il 25 febbraio). La cosa più importante e che fa più sorprendere è la crescita del ragazzo in sicurezza: all’andata il gol di Berardi vide una sua piccola incertezza; e ricordiamo anche il gol annullato al Chievo nella giornata successiva nel quale Donnarumma fu artefice di un’uscita a dir poco sgraziata ma passò sott
o traccia grazie al’infelice fischio dell’arbitro Calvarese. Da lì ottime prestazione a catena: da Milan-Atalanta giunta al triplice fischio sullo 0-0 forse solo grazie alle sue parate, all’altro pareggio interno, quello con l’Udinese per 1-1, dove ha piazzato i guantoni in diverse occasioni, e anche nell’azione del gol Armero è riuscito a segnare solamente al terzo tiro in porta dopo due salvataggi fenomenali del portierino rossonero.
Ora si va al Mapei Stadium di Reggio Emilia per chiudere il cerchio. Col Milan in striscia positiva da 9 giornate e un super Donnarumma tra i pali, confermatissimo nonostante il rientro di Diego Lopez. E mentre l’agente tratta con calma il rinnovo con la società, lui si concentra per essere nuovamente decisivo e per mostrare a Sinisa Mihajlovic che non si sta sbagliando affatto sulla scelta di chi deve difendere i pali della porta del Milan.