Quello dei centrali difensivi negli ultimi anni è stato un tallone d’Achille per il Milan che dopo la non ha mai trovato una coppia affidabile e continuativa nel tempo. Da quest’anno l’aria è cambiata, è arrivato Romagnoli che è diventato, indiscutibilmente, il punto fermo della retroguardia: Mihajlovic l’ha voluto fortemente, dopo l’esperienza positiva alla Samp, e gli ha donato subito le chiavi della difesa.
Accanto a lui dopo l’iniziale esperienza di Rodrigo Ely è stato provato Zapata, fino alla definitiva scelta di Alex, diventato il partner fisso del numero 13. Il brasiliano, dopo un primo anno passato più in infermeria che in campo, ha trovato la continuità fisica, le prestazioni sono diventate importanti e in questo girone di ritorno le reti subite sono drasticamente diminuite. Il bellissimo problema per Mihajlovic è che anche Zapata, nelle ultime uscite, ha sostituto alla grandissima Alex, ha annullato Higuain al San Paolo e si è candidato prepotentemente per una maglia da titolare. Tre centrali così affidabili da far esclamare al mister che ogni tanto ha pensato di giocare a tre dietro: un’opzione molto coraggiosa e antistorica per quel che riguarda i rossoneri.
La linea resterà a quattro e anche i difensori per la prossima stagione dovrebbero rimanere questi. Alex e Zapata sono in scadenza ma la sensazione è che si siano già meritati la riconferma: un anno per l’ex PSG, un biennale se non addirittura tre anni per l’ex Udinese, avvantaggiato dall’età. Quasi scontato l’addio di Mexes e molto probabile il prestito di Ely, la dirigenza è al lavoro solamente per un altro rinforzo. Il nome più ricorrente è quello dell’argentino del River Plate, classe ’96, Emanuel Mammana. I suoi agenti hanno già incontrato Galliani che dovrà battere la concorrenza di Napoli e Fiorentina. La linea rossonera davanti a Donnarumma è praticamente già completata, manca solo un tassello e poi può alzarsi ufficialmente il muro.