Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).
#MenoUno. Sembra incredibile, ripensando a due mesi fa. Mai come ora il Milan è a ridosso dell’Inter in una lotta per trovare gloria nell’Europa che conta. Il minimo, ovviamente, è l’Europa League, accessibile per i rossoneri anche con la probabile finale di Coppa Italia. Il massimo, tra la concorrenza agguerrita di Napoli, Fiorentina e Roma, è la Champions, ancora possibile.
Ripercorrendo le fasi di questo campionato, la squadra di Mihajlovic ha ridotto di dieci punti la forbice di distacco con quella allenata da Mancini. A dicembre e a gennaio, dopo Milan-Verona e Udinese-Inter e il turno della Befana con Milan-Bologna ed Empoli-Inter, la distanza si era allargata a undici lunghezze. Poi il calo dei nerazzurri pian piano si è incrociato con nuove certezze per i rossoneri. Il derby vinto a fine gennaio aveva già ridotto il gap a cinque punti. Ieri sera la Juve ha contribuito a portarci a quel #MenoUno che potrebbe presto trasformarsi in sorpasso. Magra consolazione, se entrambe le milanesi dovessero raggiungere solo l’Europa League, ma con la memoria all’avvio di stagione… Loro sembravano extraterrestri, noi un’armata ancora senza meta. Tutto ribaltato? Non proprio perché il Milan vince, ma non è certo una squadra di marziani. Le vittorie, però, danno morale e inculcano certezze. Proprio quelle che cercava Mihajlovic.
Per una volta mi permetto di guardare dall’altra parte del Naviglio e la sensazione, dopo il match di ieri perso allo Stadium, è che l’involuzione interista vada di pari passo coi piani futuri di Mancini. Ma la Juve, dovrebbe rappresentare l’ideale di oggi del top del calcio italiano, è lo specchio del proprio tecnico: molto calcolatrice, poco passionale. Siamo lontani anni luce dalle italiane più forti di sempre. Milan compreso.
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