Questa sera, in occasione della semifinale d’andata di Coppa Italia, il Milan affronterà l’Alessandria all’Olimpico di Torino. I girigiorossi sono una squadra compatta e pericolosa che, pur militando in Lega Pro, ha dimostrato di poter mettere in difficoltà qualsiasi avversario e di potere dire la sua contro chiunque. Gli uomini di Angelo Gregucci, che occupano la seconda posizione della terza serie italiana, in TIM Cup, sono stati infatti autori di un cammino a dir poco stupefacente ed esaltante, tanto da avere eliminato con merito, giocando in trasferta, lo Spezia, il Genoa e il Palermo.
Punti di forza: le ripartenze; Bocalon e Vannucchi.
I piemontesi, che si schiereranno con un 4-3-3, scenderanno di certo in campo con grinta ed entusiasmo, cercheranno di metterla sull’intensità e sull’aggressività, proveranno a chiudersi al meglio, a tappare tutte le falle della mediana, a non concedere il minimo spazio, a rimanere corti e a mettere in scena efficaci azioni di rimessa. Insomma, l’Alessandria tenterà di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di inscenare una performance al di sopra delle proprie potenzialità e farà il possibile per non subire palle gol e concretizzare a dovere le occasioni a propria disposizione. In merito, importanti potrebbero essere Riccardo Bocalon, centravanti in grado di creare grattacapi alla difesa rossonera, e Gianmarco Vannucchi, portiere capace di sfornare interventi straordinari.
Punti deboli: il centrocampo e la difesa.
Sotto l’aspetto tecnico, tattico e qualitativo, gli uomini di Gregucci manifestano evidenti problemi. Sul lungo andare, infatti, gli interni di centrocampo dell’Alessandria potrebbero terminare le energie, non riuscire a fare filtro, dimostrare gravi lacune in merito alla comprensione dello sviluppo delle azioni e al senso del gioco e non proteggere a dovere la retroguardia. Dal canto suo, la difesa è composta da laterali che faticano in fase di non possesso, specie se puntati con decisione, e da centrali che, contro punte di alto livello, potrebbero soccombere senza opporre la minima resistenza. Ecco allora che, qualora il Milan non sottovalutasse la situazione e giocasse con la giusta concentrazione, i grigiorossi potrebbero essere sconfitti con relativa facilità.
Giocatore chiave: Massimo Loviso.
Centrocampista arretrato esperto, che in passato ha militato anche in Serie A, Loviso è un playmaker dotato di una discreta dose di fosforo e di un senso della posizione nel complesso accettabile: se fosse in serata, fungesse da allenatore in campo, tenesse coesi i reparti e alternasse in maniera soddisfacente le due fasi, l’Alessandria potrebbe rimanere a galla e giocarsela fino alla fine.