E’ tornato Keisuke Honda: il giapponese sta vivendo al Milan un’avventura a dir poco tortuosa, iniziata male, proseguita benissimo, prima di ripiombare in un anonimato dal quale il nipponico sta provando tenacemente ad uscire. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ripercorre le prestazioni di Honda, arrivato due anni fa al Milan e disputando sei mesi difficili a causa del non semplice ambientamento nel calcio italiano. Poi la svolta: con Inzaghi in panchina, l’ex CSKA disputa una fantastica prima parte di stagione 2014/2015, andando a segno sei volte nelle prime sette partite. La consacrazione del numero 10? Purtroppo no, perchè dopo quel momento Honda cala insieme a tutta la squadra, disputando un pessimo girone di ritorno.
Ma veniamo al presente: con Mihajlovic in panchina, Honda parte titolare sulla trequarti, fino a quanto il tecnico serbo cambia modulo, “condannando” il giapponese ad una panchina quasi permanente, con annesse dure polemiche ai microfoni dei media del suo paese che lasciavamo presagire un addio a breve. Contro il Frosinone, però, la svolta: Honda viene schierato esterno destro di centrocampo, gioca bene e si merita la riconferma contro Roma, Fiorentina e, quasi sicuramente, domani ed Empoli.
In maniera schiva e silenziosa, come da suo carattere, Keisuke Honda si sta nuovamente ritagliando un ruolo da protagonista nel Milan, fondamentale per Mihajlovic il suo contributo anche alla fase difensiva: ora magari servirebbe un gol per dare ancora più fiducia all’ex CSKA e fargli disputare un girone di ritorno ad alto livello.