La “sicurezza” di Mr. Bee: i 480 milioni forse ci sono. E si scopre la sua cordata. Ma Fininvest frena

La maratona di Shenzhen. Nel capoluogo commerciale della Cina si sta lavorando senza sosta: da una parte Bee Taechaubol e gli uomini forti della sua cordata, dall’altra i manager di Fininvest, Franzosi e Brivio. In palio, ovviamente, c’è il 48% del Milan.

La trattativa è nella fase decisiva. Ieri i colloqui sono stati lunghi e frequenti, il tempo di un pranzo e veloce e poi via a studiare e pesare dettagli e sostanza dell’affare: alle 9 (cinesi) il broker di Bangkok si è presentato con i vecchi e nuovi soci, all’interno di un modernissimo grattacielo, facendo conoscere alla holding italiana gli investitori pronti a realizzare il fatidico closing. Le discussioni sono proseguite anche a cena e nella notte, ma manca ancora chiarezza. Dall’entourage di Berlusconi filtra assoluta prudenza; mentre dall’ambiente di Mr. Bee si respira ottimismo dopo che il 40enne ha voluto chiamare i collaboratori milanesi per esprimere loro “sicurezza e serenità”, riporta La Gazzetta dello Sport. L’impressione è che bisognerà aspettare il summit di questo pomeriggio per capire se ci sarà o meno la grande svolta. Fininvest, comunque, non vuole più sprecare del tempo senza motivo.

La “minoranza” di Bee, dopo l’uscita di scena della Ads Securities (di Abu Dhabi), ha cambiato volto e oggi sembrare avere sembianza solo orientali. Nona caso nella lunga riunione delle scorse ore Taechaubol ha sempre avuto vicino i rappresentanti della Citic Bank, la quale ha deliberato una spesa di 200 milioni di euro a favore dei rossoneri, e una società legata al governo di Pechino che avrebbe messe sul piatto una cifra di pari livello. I restanti 80 milioni li metterebbe il thailandese di tasca propria, arrivando così giustamente ai famosi, e confermati, 480 complessivi.

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