L’ennesima delusione, l’ennesima vergogna si è consumata a San Siro. Sconfitta alla prima gara del nuovo anno come successo nella scorsa stagione contro il Sassuolo. Questa volta è toccato al Bologna espugnare la casa del Milan, sempre meno fortezza e sempre più luna park per gli avversari.
Questa squadra è mediocre, ha limiti tecnici evidenti e ancora di più mentali e di atteggiamento. Doveva essere la striscia positiva, quella della rimonta, in virtù di un calendario morbido che metteva davanti al Milan, Carpi, Verona, Frosinone e Bologna. Le tre neopromosse e l’ultima in classifica. Non proprio un cammino proibitivo, con tutto il rispetto per queste squadre. È arrivata invece una sola vittoria, due pari e una sconfitta. Poi hai voglia di dare la colpa a Mihajlovic se Cerci sbaglia un gol fatto, se Honda sbaglia quasi tutto e se la difesa commette un errore dilettantistico in occasione del gol di Giaccherini. E anche ogni piccolo episodio si ingigantisce in queste situazioni, come il richiamo di Montolivo Alex che non è andato sotto la curva. Il labiale del capitano è chiaramente rivolto all’ex Psg ma sembra che anche Bacca e Luiz Adriano abbiano seguito lo stesso comportamento. Benzina sul fuoco che la crisi aumenta e che dilania piano piano i rapporti interni allo spogliatoio.
Detto della squadra che è la maggior responsabile di questa situazione imbarazzante, le colpe sono anche dell’allenatore. Il serbo forse è il meno colpevole, anche se non è immune da critiche. Sono diverse infatti le sue colpe, come quella, gravissima, di non aver ancora dato un’idea di gioco alla squadra, di non aver motivato i giocatori che non sputano sangue e sembrano già rassegnati. Tecnicamente molte scelte hanno lasciato a desiderare come la continua panchina a Luiz Adriano e la decisione di cambiare solo nei dieci minuti finali. Il calcio è logico e crudele e non potendo cambiare tutta la rosa se i risultati saranno questi pagherà il tecnico. Ogni vota ci si aspetta una svolta caratteriale e puntualmente si ripiomba in quello che sembra il punto più basso, in un pozzo buio infinito iniziato nel 2013. La colonna sonora ormai è sempre la stessa, i fischi assordanti sono diventati la routine: ma oggi l’eccezione è stata fatta, dalle tribune del Meazza si sono sentiti scroscianti applausi, tutti dedicati a ‘luci a San Siro’ Donadoni.