Barbara e Adriano, che anno…

C’è chi li descrive come “separati in casa”. Chi, invece, usa l’espressione più semplice dell’ognuno “per i fatti propri”. E chi, ancora, parla di piccoli e grandi “dispetti” quotidiani. Eppure non va dimenticato che Barbara Berlusconi e Adriano Galliani lavorano per la stessa causa: far tornare il Milan in alto, sul campo e fuori dal campo. Il 2015 per i due amministratori delegati, in carica ormai in questa veste da oltre ventiquattro mesi, non andrà in archivio come un anno glorioso. Ma “ai punti” chi la spunterebbe?

Sul piano sportivo i risultati sono stati alquanto deludenti. L’esperienza di Filippo Inzaghi in panchina si è chiusa in modo quasi drammatico e Sinisa Mihajlovic stenta ancora a decollare e convincere. Galliani, dal canto suo, ha avuto un bel gruzzolo a disposizione per rafforzare la squadra. A gennaio ha portato al Milan gente come Cerci, Destro e Antonelli, oltre alle “meteore” Bocchetti, Suso e Paletta. Il bilancio, a conti fatti, è di un solo titolare, Antonelli, integrato perfettamente nelle gerarchie di Inzaghi, prima, e Mihajlovic, oggi. In estate, dopo la beffa Kondogbia e il “mistero” Jackson Martinez, ha inseguito vanamente Ibrahimovic, ma portato a casa gente come Bacca, Romagnoli e Bertolacci, di sicuro avvenire. Ancora da decifrare Balotelli prima di poter definire l’operazione un semplice favore a Mino Raiola. Nel complesso, oggi il Milan può contare su almeno quattro titolari fissi, arrivati nell’anno solare 2015, in grado di dare garanzie. In questo senso Galliani ha avuto la possibilità di muoversi con capacità d’acquisto e fiducia.

Altrettanto non si può dire di Barbara Berlusconi, che si è vista improvvisamente depotenziata sul progetto dello stadio di proprietà al Portello. Proprio quando sembrava che l’ostacolo più grande fosse superato, con il via libera di Fondazione Fiera Milano, sono sorti i dubbi e, successivamente, la decisione di ritirare il piano. Non è un mistero che l’amministratrice rossonera avesse puntato tanto, se non tutto, su quest’iniziativa, attorno alla quale c’era una precisa strategia commerciale. Oggi si riparte da zero, anzi sotto zero, visto che il Milan probabilmente dovrà patteggiare qualche penale per uscire da una bagarre legale con Fondazione Fiera. Le perplessità di Fininvest sull’operazione erano note fin dall’inizio, documentate passo dopo passo da SpazioMilan.it fin dallo scorso febbraio. Da questo punto di vista il 2015 per Barbara Berlusconi non sarà ricordato “stellare”. Magari col nuovo anno si delineerà un nuovo progetto che metta al centro San Siro in modo che anche il “nostalgico” papà Silvio possa convincersene.

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