L’idolo? Francesco Totti. Il modello? Arjen Robben. Per Alessio Cerci è tempo di bilanci alla fine di questo 2015, anno che l’ha visto approdare a Milano e al Milan: “Mi trovo molto bene a Milano, perché è una grande città e soprattutto ho l’opportunità di giocare in un grande club – spiega l’esterno in un’intervista sull’ultimo numero di Forza Milan! -. L’approccio mentale è fondamentale. La pressione su di noi è tanta e il fatto di poter gestirla diventa fondamentale. All’inevitabile tensione presente prima di ogni partita si unisce la voglia di far bene, di riuscire a esprimere sul campo quello che hai preparato in allenamento. Non è facile coniugare le due cose, il giusto approccio mentale ti aiuta a farlo: per questo motivo è importantissimo“.
E ancora: “Ho la fortuna di svolgere il lavoro che ho sempre sognato, cerco di farlo con tutto l’impegno e l’entusiasmo possibile. In questo quadro non c’è posto per la paura. Chi è il migliore nel mio ruolo? Direi Arjen Robben, l’esterno più forte attualmente in circolazione. Un giocatore fantastico che fa sempre i movimenti giusti, salta sempre l’uomo e quando parte in velocità diventa imprendibile. Vederlo giocare per me è fonte d’ispirazione, ha le caratteristiche perfette per un esterno d’attacco. Non ho difficoltà a dire che Totti è stato il mio idolo. Ho sempre ammirato il suo modo di giocare e continuo ad ammirarlo, perché a 39 anni è ancora in grado di essere decisivo”.