Mihajlovic vs. Montella, se non ci fosse stata la clausola…

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). Da luglio 2015 collabora col Giornale di Cantù.

Torniamo tra maggio e giugno. Dopo il secco “no, grazie” di Ancelotti, la dirigenza rossonera ha impiegato qualche settimana prima di prendere una decisione definitiva sulla persona a cui affidare la guida tecnica della squadra. Uno dei nomi più forti era quello di Vincenzo Montella, il preferito da Silvio Berlusconi. Fu la clausola da 5 milioni di euro, coi quali i Della Valle avevano bloccato l’ex Roma, a spingere definitivamente il corso rossonero verso Sinisa Mihajlovic.

A distanza di qualche mese, il serbo incontra per la prima volta il suo passato più recente, la Sampdoria, dove sulla panchina, ironia della sorte, da pochi giorni si è seduto quel Vincenzo Montella con cui si era giocato il Milan. Paradossalmente avrebbe potuto essere anche l’esatto opposto di quello che vedremo sabato sera: Miha che sceglie di restare in blucerchiato e l’Areoplanino che atterra a Milanello.

Ad oggi la situazione in casa Milan non è delle più rosee: dopo 1 punto nelle ultime due gare e una prestazione, quella contro la Juventus, da buttare completamente, la società chiede un cambio di rotta. Un po’ anche per questo, qualora la partita non dovesse mettersi bene, immaginare i pensieri e i rimpianti presidenziali non è poi così difficile. Ahhh, se non ci fosse stata la clausola

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